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Coronavirus, Sala fa mea culpa: “#milanononsiferma un errore, ma lavoro tutti i giorni per la città”

“Il 27 febbraio in rete circolava il video #milanononsiferma: forse ho sbagliato a rilanciarlo – dice Beppe Sala, sindaco di Milano -, ma in quel momento nessuno aveva compreso la veemenza del virus. Accetto le critiche, ma non tollero che qualcuno possa ancora marciarci su per scopi politici”. Il primo cittadino milanese ha fatto mea culpa da Fabio Fazio a “Che tempo che fa” respingendo chi tenta di strumentalizzare una campagna condivisa da schieramenti politici diversi.
A cura di Filippo M. Capra
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Il sindaco Sala parla ai suoi cittadini (Instagram)
Il sindaco Sala parla ai suoi cittadini (Instagram)
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L'appuntamento quotidiano su Instagram è un modo per stare più vicino ai suoi concittadini e aggiornarli sull'emergenza Coronavirus e gli sforzi messi in campo dall'Amministrazione in questi tempi difficili, ma ieri sera – domenica 22 marzo – Beppe Sala è riuscito a togliersi qualche sassolino dalla scarpa su "Che tempo che fa" da Fabio Fazio. Il sindaco di Milano ha fatto per la prima volta mea culpa per il video "Milano non si ferma", puntando però il dito contro chi vuole fare strumentalizzazione politica.

Il mea culpa di Sala: Sbagliato rilanciare il video #milanononsiferma

"Il 27 febbraio in rete circolava il video #milanononsiferma: forse ho sbagliato a rilanciarlo – dice il primo cittadino di Milano -, ma in quel momento nessuno aveva compreso la veemenza del virus. Accetto le critiche, ma non tollero che qualcuno possa ancora marciarci su per scopi politici". Sono molti, da giornalisti a rivali politici, infatti, che lo hanno attaccato per quanto successo con la campagna di comunicazione "Milano non si ferma". Il primo cittadino ha poi continuato: "Io sono qui 7 giorni su 7 a fare la mia parte. A Milano pensiamo alle persone attraverso misure che confermano il nostro spirito solidaristico, come l’apertura dell’Hotel Michelangelo in Stazione Centrale a disposizione delle autorità sanitarie".

Assistenza ai malati: Veneto ed Emilia riferimento per le cure domiciliari

Sala, poi, spiega come e perché ha operato ulteriori tagli al servizio di trasporto pubblico milanese dopo quelli già fatti dalla Lombardia "Quando si lavora si sbaglia, per questo appena ci siamo accorti che la riduzione delle corse dei mezzi pubblici del 50% chiesta da Regione Lombardia causava più assembramenti, le abbiamo riportate al 75%", ha detto prima di dedicare un focus per gli anziani: "Mi permetto di dire una cosa: applichiamo la tecnologia nell’assistenza ai malati, è un aiuto grandissimo. Milano tutela le persone più fragili, ma è indubbio che Veneto ed Emilia-Romagna siano un riferimento per le cure domiciliari". Infine, uno sguardo sul domani investendoci già oggi, partendo dalle persone: "Il Fondo di Mutuo Soccorso che abbiamo attivato a Milano sintetizza la nostra concezione del pensare all’oggi per ripartire domani. A emergenza finita bisognerà fare un lavoro di ricostruzione che dovrà considerare questioni come salute, tutela dell'ambiente e sociale".

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