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Coronavirus, Sala a Chinatown contro la psicosi: si ferma in un bar a comprare ravioli cinesi

“Questo è un quartiere che ha realizzato un’integrazione vera nei fatti. Potrei dire molte cose, ma ne dirò solo una: quando chiamai la comunità cinese per la tragedia di Amatrice, sono arrivati da me con un assegno da 80mila euro. Essere parte di una comunità vuol dire essere parte di una comunità e noi dobbiamo sentirci questo. La storia del coronavirus ci insegna che la comunità è planetaria”, ha dichiarato il sindaco Beppe Sala durante la visita alla Chinatown milanese.
A cura di Enrico Tata
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Beppe Sala in via Paolo Sarpi a Chinatown, Milano
Beppe Sala in via Paolo Sarpi a Chinatown, Milano

Per l'ormai tradizionale ‘colazione col sindaco', Beppe Sala oggi ha visitato il centro culturale cinese di via Paolo Sarpi, la Chinatown milanese, per portare la sua solidarietà alla comunità colpita in questi giorni dal pregiudizio legato al nuovo coronavirus. "Questo è un quartiere che ha realizzato un'integrazione vera nei fatti. Potrei dire molte cose, ma ne dirò solo una: quando chiamai la comunità cinese per la tragedia di Amatrice, sono arrivati da me con un assegno da 80mila euro. Essere parte di una comunità vuol dire essere parte di una comunità e noi dobbiamo sentirci questo. La storia del coronavirus ci insegna che la comunità è planetaria", ha dichiarato il sindaco.

Il sindaco si è fermato in un bar per comprare i ravioli cinesi

"C'è psicosi, però quando ti rivolgi a chi vive qui intorno, mi pare che l'atteggiamento sia di maggiore tranquillità. Io spero che tutto rientri in condizioni di normalità in fretta", ha dichiarato ancora Sala. Il primo cittadino, al termine dell'incontro, ha fatto una passeggiata in via Sarpi, si è fermato in un bar e ha comprato una porzione di ravioli al vapore per il pranzo.  "Il merito di Milano in questo momento è che ha elevato il livello di attrattività. Dobbiamo lavorare di senso, perché è quello che ci dà la misura della nostra volontà di restare uniti. Invito tutti a porre la giusta attenzione e a consolidare questa attenzione e questa partnership. Vi ricordo che abbiamo 30mila di origine cinese a Milano, è una comunità importante, più visibile di altri, perché avete dato una caratterizzazione prima di quartiere e poi di inserimento nell'economia della città importante".

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