Coronavirus, rallentano i casi all’ospedale Sacco: ‘Continuare con l’isolamento’
Rallentano i casi di coronavirus registrati al pronto soccorso dell'ospedale Sacco di Milano. Una buona notizia ma che non deve trarre in inganno: le misure di contenimento devono continuare. Questo quanto spiegato da Giuseppe De Filippis, direttore sanitario dell'ospedale Sacco di Milano, intervenuto a SkyTg24 nella giornata odierna, che ha spiegato come il momento sia ancora difficile "perché gli ospedali sono saturi, ci sono pazienti arrivati nelle settimane precedenti e il ricovero per Covid-19 dura a lungo". Ma anche che al momento si registra un "piccolo rallentamento dei nuovi casi che arrivano al pronto soccorso".
Rallentamento che non vuol dire certo che il peggio sia passato, ma che anzi sia proprio questo il momento di non abbassare la guardia e proseguire con gli sforzi fatti finora. "Si tratta di un momento in cui la popolazione deve mantenere ancora di più le misure di contenimento, come l'isolamento". Nessuna illusione, dunque, che quanto fatto finora possa essere interrotto ex abrupto: "Se continuiamo su questa linea", ha spiegato De Filippis, "possiamo pensare che il rallentamento sia costante e non avremo dei ‘rebound' di crescita". Dello stesso parere anche Emanuele Catena, primario di Anestesia e Rianimazione dell'ospedale Sacco, che avverte come la degenza di un paziente affetto da Covid-19 sia "di almeno 15 giorni, e la disponibilità letti non è immediata. Noi abbiamo 31 letti di Terapia intensiva costantemente occupati, ma speriamo di aumentarli a breve con le donazioni che ci sono state rivolte".