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Coronavirus, la solidarietà di Carlo: “Offro ai vicini anziani un aiuto per fare la spesa”

A Milano come in tutta Italia le persone sono costrette a rimanere in casa per l’emergenza coronavirus. Si può uscire solo per motivi di salute, necessità o per fare la spesa. Gran parte dei milanesi sono rimasti a casa e lavorano in modalità smart working, mentre agli anziani, categoria più a rischio in questi giorni, viene caldamente consigliato di rimanere a casa per evitare il contagio. Carlo D’Amico ha avuto un’idea: “Ho pensato di affiggere questo cartello. Avendo tantissimo tempo libero, ho pensato di poter dare una mano a queste persone. Il modo più semplice è quello di poter fare la spesa per loro”, ha spiegato in un’intervista a Fanpage,it.
A cura di Redazione Milano
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A Milano come in tutta Italia le persone sono costrette a rimanere in casa per l'emergenza coronavirus. Si può uscire solo per motivi di salute, necessità o per fare la spesa. Gran parte dei milanesi sono rimasti a casa e lavorano in modalità smart working, mentre agli anziani, categoria più a rischio in questi giorni, viene caldamente consigliato di rimanere a casa per evitare il contagio. Carlo D'Amico ha avuto un'idea: "Ho pensato di affiggere questo cartello. Avendo tantissimo tempo libero, ho pensato di poter dare una mano a queste persone. Il modo più semplice è quello di poter fare la spesa per loro", ha spiegato in un'intervista a Fanpage,it.

Anche se Carlo non ha ancora ricevuto richieste d'aiuto, il suo obiettivo è quello di creare un'onda di solidarietà, attraverso i social network, e sembra esserci riuscito: "È successo, molte persone mi hanno contattato, molte persone hanno fatto la stessa cosa. Sarebbe bello far diventare di moda questa solidarietà".

"Stiamo vivendo un momento surreale, in cui siamo tappati in casa e non possiamo fare niente. Guardando i telegiornali e le news sui siti ho capito che le persone che sentono di più il disagio per questa situazione sono quelle più anziane e più a rischio. Io ho alcune persone anziane nel mio palazzo e ho subito pensato a loro", spiega.

Ho pensato di dare una mano nel modo più semplice

"Avendo tantissimo tempo libero una volta finito di lavorare in smart working ho pensato di poter dare una mano a queste persone nel modo più semplice, quello di poter fare la spesa per loro", racconta a Fanpage. "Noi abbiamo un supermercato vicino, mi è sembrata la cosa più normale del mondo. Ho pensato di affiggere questo cartello, purtroppo ancora non ho ricevuto nessuna chiamata, sono stati più i media a contattarmi".

Non sono un supereroe

"Non trovo sia una cosa da supereroe. Molti mi hanno detto ‘ma così ti ammali tu'. Non è così, per andare a fare la spesa prendo tutte le precauzioni del caso stando a distanza dalle persone – sottolinea -. Ma il punto è che una persona di 80 anni può essere molto più fragile di una di 34 per cui credo sia una questione di logica e di buon senso".

Spero che la solidarietà diventi di moda

"Nessuno mi ha chiamato, forse perché a Milano si sta un po' più distanti e si fa un po' più di fatica a fidarsi delle persone. Io li aiuto volentieri. Spero di creare un trend e fare diventare di moda questa solidarietà. Molte persone mi hanno contattato e hanno fatto la stessa cosa", racconta. "Mi fa molto strano che questa cosa faccia notizia. Il fatto di aiutare i propri vicini non è una cosa così anormale, anzi dovrebbe essere la normalità assoluta.

(intervista di Davide Arcuri)

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