Coronavirus, la Lombardia valuta 100 nuovi test su anticorpi: “Primo passo per allargare screening”
“Una task force di esperti della Lombardia ha avviato una valutazione scientifica su più di 100 diverse tipologie di test commerciali per la determinazione degli anticorpi che si sviluppano a seguito dell’infezione da coronavirus, al fine di estendere le possibilità di screening su ampi strati della popolazione”. Lo hanno annunciando il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore al Welfare Giulio Gallera, in una nota diffusa nella serata di lunedì 30 marzo.
Coronavirus, in Lombardia avviate verifiche su nuovi test per trovare gli anticorpi
In Lombardia sono 42.161 i casi di covid-19 confermati. Le persone ricoverate in ospedale sono 11.815, di cui 1.330 in terapia intensiva. I decessi sono arrivati a quota 6.818. Da settimane si discute della possibilità di allargare la platea delle persone sottoposte a tampone. Negli ultimi giorni il governatore lombardo ha confermato che sarà sottoposto a test il personale medico e sociosanitario. Inoltre verranno analizzati i pazienti con anche un solo sintomo riconducibile al covid. Questo comporta però un aumento del lavoro dei lavoratori che processano i tamponi, arrivati al limite. È quindi fondamentale trovare nuovi metodi per diagnisticare chi ha (o ha avuto) la malattia.
Fontana e Gallera: Primo passo per nuove diagnosi ad alta velocità
L'avvio delle verifiche sui nuovi testi, hanno sottolineato Fontana e Gallera, "è un primo passo volto all'identificazione delle proposte diagnostiche che diano le migliori garanzie di specificità, sensibilità, semplicità d'uso ed alta velocità e capacità di essere processati. La Lombardia metterà a disposizione i risultati di questa analisi in ambito nazionale ed internazionale”.
Messa a punto una road map
Non ci sono ancora certezze sulle performance dei diversi test, quindi gli esperti dei laboratori lombardi hanno avviato un percorso che si delinea attraverso una road map specifica: il censimento delle piattaforme analitiche/expertise nell’ambito del gruppo; Il Censimento dei materiali (sieri, plasmi) disponibili da parte di ciascun centro; la Costituzione di gruppi di 3-4 laboratori che si incarichino di validare le performance di test diversi; l'utilizzo di uno schema unico per la validazione dei saggi da parte di ciascun gruppo operativo; la Condivisione dei dati e delle strategie diagnostiche proponibili, prima del rilascio dei dati stessi verso l’esterno.
“La ricerca scientifica procederà di pari passo all’immane sforzo che stiamo compiendo per l’assistenza ospedaliera e domiciliare – concludono Fontana e Gallera – al fine di poter disporre di strumenti diagnostici ad ampio raggio e per rilasciare alla comunità internazionale il maggior numero possibile di informazioni, per il presente e per il futuro, utili a debellare questo nemico invisibile”.