Coronavirus, “Io resto in corsia, voi restate a casa”, dagli ospedali l’appello a non uscire
"Anche oggi loro sono in corsia per curare chi è stato raggiunto dal virus. Voi restate a casa e fermate la catena della diffusione", così il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana su Facebook dove ha condiviso la foto di un team formato da medici e personale sanitario al lavoro in ospedale per curare i pazienti contagiati dal coronavirus. È un invito che si rinnova con l'arrivo del weekend che potrebbe spingere i lombardi e non solo ad abbandonare le proprie abitazioni per uscire: mentre anche in questi giorni è fondamentale rispettare le norme contenute nel decreto varato dal governo che vogliono gli spostamenti sul territorio ridotti al minimo. Si può infatti uscire di casa per motivi di lavoro, salute e necessità, portando sempre con sé l'autocertificazione da mostrare alle forze dell'ordine in caso di controlli.
Coronavirus, ridotti i trasporti lombardi
Proprio ieri il presidente Fontana ha disposto un provvedimento che entrerà in vigore da oggi, sabato 14 marzo, sino a mercoledì 25 marzo, che riguarda i trasporti lombardi, significativamente ridotti per arginare quanto più possibile i contagi da Coronavirus. I servizi ferroviari di Trenord rivedranno dunque la propria programmazione che seguirà quella dei giorni festivi: sarà garantita almeno una corsa all'ora delle linee "suburbane e i collegamenti tra i capoluoghi, fatte salve le linee che già oggi hanno frequenze minori", soppresso il collegamento Milano Cadorna-Malpensa, mentre resterà attivo il Milano Centrale-Malpensa. Per i mezzi pubblici urbani, sarà garantita una corsa ogni mezzora, mentre per quelli extraurbani sarà garantita una coppia di corse al giorno per ogni località servita. Soppressi anche i collegamenti aeroportuali con il bus e il collegamento tra Orio al Serio e Linate.
In Lombardia 9.820 contagi: nella ex zona rossa sono pari a zero
Intanto cresce il numero dei contagi in Lombardia dove sono 9.820 il totale delle persone risultate positive (ieri erano 8.725): restano critiche le situazioni nelle province di Bergamo e Brescia. Nella Bergamasca i casi sono saliti a 2.368, mentre a Brescia si è arrivati a 1.784 positivi, tanti i casi a Cremona, terza provincia per numero di contagi con 1.344. Subito dietro la provincia di Milano: anche qui i casi continuano a crescere, arrivando a 1.307. A Lodi si conferma un rallentamento anche se si registra comunque una piccola crescita, con 1.133 contagiati. Proprio in riferimento alla ex zona rossa il governatore Fontana ha fatto sapere che i contagi sono a zero: "Abbiamo elaborato i dati arrivati dalla zona rossa (ormai ex zona rossa e comprendente solo dieci comuni tra tutti quelli del Lodigiano) e oggi sono arrivati a crescita zero", ha detto ieri in conferenza stampa ribadendo che quello attuato nei dieci comuni della Bassa lodigiana che sono stati completamente isolati per due settimane è un modello "da prendere come riferimento".