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Coronavirus in Lombardia, un contagiato alla Camera del lavoro di Milano: Cgil chiude tutte le sedi

Un caso positivo di Covid-19 si è verificato alla Camera del Lavoro di Milano e per questo la Cgil ha chiuso tutto le sue sedi cittadine fino al 15 marzo. Il coronavirus paralizza il sindacato milanese in un momento di grave incertezza per lavoratori e aziende, con Regione Lombardia che ha dato il via libera alla cassa integrazione per le aziende lombarde e stanziato 135 milioni di euro. “Opereremo affinché nessuno abbia il senso essere lasciato sola o solo”, premettono i sindacalisti.
A cura di Simone Gorla
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Il coronavirus paralizza il sindacato dopo aver imposto la limitazione dei movimenti in Lombardia e in tutta Italia. Un caso positivo di Covid-19 si è verificato alla Camera del Lavoro di Milano e per questo la Cgil milanese ha chiuso tutto le sue sedi fino al 15 marzo per permettere le procedure di sanificazione. "In un punto nevralgico e molto frequentato della Camera del Lavoro di Porta Vittoria si è verificato un caso di Covid-19. Abbiamo segnalato il caso alle autorità competenti, come da prassi, e in accordo con quest’ultime sono iniziate le procedure previste in queste situazioni", ha comunicato il sindacato in una nota.

Caso di coronavirus alla Camera del Lavoro: la Cgil chiude tutte le sedi a Milano

"Al momento, tutte le nostre sedi resteranno chiuse fino al 15.3.2020 per permettere la sanificazione e l’igienizzazione dei locali, così da poter tornare operativi quanto prima", spiega la Cgil che ha istituito una mail (info.mi@cgil.milano.it) per far fronte alle eventuali emergenze. "È indubbio che la situazione che stiamo vivendo determina una oggettiva riduzione nei rapporti sociali tra le persone ed anche nei luoghi di lavoro ed è per questo che utilizzeremo gli strumenti che abbiamo a disposizione per far sentire comunque la nostra presenza alle lavoratrici, ai lavoratori, alle pensionate e ai pensionati", assicurano i sindacalisti.

"Faremo in modo che i lavoratori non si sentano lasciati soli"

Il sindacato è costretto così a fermarsi in un momento di grave incertezza per lavoratori e aziende, con Regione Lombardia che ha dato il via libera alla cassa integrazione per le aziende lombarde e stanziato 135 milioni di euro. "Opereremo affinché nessuno debba aggiungere alla normale preoccupazione del momento il senso di essere lasciato sola o solo dal proprio sindacato: anche così si sconfigge il panico incontrollato e incontrollabile – comunica la Cgil, ricordando di avere "il dovere di essere un esempio ed un riferimento, esercitando quella responsabilità che è richiesta ad una grande Organizzazione generale e confederale della rappresentanza sociale e del lavoro".

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