Coronavirus, Fontana: “Zona rossa è insufficiente, servono regole più stringenti”
L'allargamento della "zona protetta" a tutta l'Italia con divieto di spostamenti se non per comprovate ragioni di lavoro, casi di necessità e motivi di salute è "un passo necessario ma, temo, ancora insufficiente". È l'opinione del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, sui provvedimenti annunciati questa sera in conferenza stampa dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per limitare il coronavirus.
Coronavirus, Fontana: Servono regole anche più stringenti
"I numeri della Lombardia e del resto del Paese ci dicono che il contagio è in continua espansione, con tutte le conseguenze che conosciamo: a partire dalla pressione sugli ospedali, in particolare sulle terapie intensive", ha dichiarato il governatore ricordando che "dall’inizio dell’epidemia sono convinto che solo con sacrifici, anche più importanti, da parte di ciascuno di noi e con la volontà di osservare regole anche più stringenti, si possa superare questa emergenza".
Risultati positivi nella zona rossa del Lodigiano
In Lombardia i dati hanno confermato gli effetti positivi della zona rossa nel ridurre i contagi. L'area del Lodigiano sottoposta a quarantena dal 22 febbraio ha visto un calo dei casi positivi rispetto al altre province. "Se tutti decideranno di rimanere a casa e condurre una vita più riservata penso che, nell'arco di qualche giorno – ha spiegato nel pomeriggio l'assessore lombardo Giulio Gallera , verso il fine settimana potremmo già notare quel trend virtuoso che oggi vediamo nella zona rossa e nell'area del Lodigiano". La misura approvata dal governo, analoga a quella in vigore dall'8 marzo per la Lombardia e 14 province, prevede anche il divieto di assembramento all'aperto e nei locali pubblici.