Coronavirus, Fontana su nuovo decreto del governo: “Servivano misure più rigide”
Erano necessarie misure più rigide in particolare per quanto riguarda la gestione del cosiddetto distanziamento sociale. È quanto sostenuto dal presidente della regione Lombardia Attilio Fontana che ha così commentato il nuovo decreto del governo per contenere la diffusione del coronavirus. "Avrei cercato di impedire occasioni di contatto perché il vero problema di questa emergenza è che la gente, a ieri, non si è resa davvero conto della situazione", il duro commento di Fontana che ha puntato il dito contro colori i quali nel weekend hanno affollato piste da sci, centri commerciali e bar. "Tutti quanti dobbiamo rinunciare a una parte della nostra libertà, tutti quanti dobbiamo porre essere dei comportamenti virtuosi che consentano a questo virus di non circolare più, che si interrompa la catena del contagio – ha chiarito il Governatore – purtroppo qualcuno l'ha capito ma molti no, ecco perché dico che sarebbero forse dovuti essere più impegni per mettere di fronte a una realtà oggettiva i nostri cittadini".
Nessun limite a circolazione merci: lavoratori possono raggiungere posto di lavoro
Fontana ha spiegato di aver ricevuto la bozza del decreto nella serata di ieri intorno alle 20.30: "Dovevo dare le mie eventuali considerazioni entro le 21.00, che poi sono state mandate alle 21.15 ma va bene – ha spiegato Fontana – ho avuto rassicurazioni telefonicamente da parte del premier Conte che il provvedimento non pone alcun limite né alla circolazione delle merci, né alla circolazione dei lavoratori per raggiungere il posto di lavoro. Tanto è vero che nella nostra nuova formulazione, avevamo preparato una serie di aggiustamenti, e lo dicevamo in modo più specifico però poi il Presidente ha ritenuto di firmare il decreto in nottata e questa mattina non è quindi stato possibile fargli avere il nostro testo, però il suo impegno c’è".
Roma si è mossa in ritardo: abbiamo comunicato gravità della cosa giorni fa
Il presidente Fontana ha poi specificato che avrebbe imposto una chiusura più rigorosa magari limitandola nel tempo così da far recepire meglio ai cittadini l'impossibilità di compiere alcune azioni. Per quanto riguarda autostrade, stazioni e aeroporti invece Fontana ha spiegato che crede che rimarranno aperti regolarmente: "Non dovrei dirlo perché questa mia interpretazione toglie pathos, non è un divieto quello di non circolare ma è un invito". Poi dopo aver appreso della positività al virus del presidente della regione Piemonte Cirio, Fontana ha voluto esprimere la sua solidarietà e la sua vicinanza al governatore piemontese. Solo ieri Fontana aveva puntato il dito contro il governo accusandolo di aver capito tardi la gravità della situazione: "Noi abbiamo sempre cercato di rendere chiaro il quadro, con numeri, dati scientifici e proiezioni, ma non ci hanno creduto – il commento di Fontana – nelle due domeniche in cui ci si è confrontati sulle misure da prendere, sono sempre stati necessari tanto tempo e tanta pazienza per far capire le ragioni di certe scelte".