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Coronavirus, Fontana e sindaci lombardi: “Chiediamo stop a uffici, mercati, tabaccai e cantieri”

Fermare lo sport all’aperto, chiudere gli uffici pubblici non essenziali, i mercati, i tabaccai, i parrucchieri, gli estetisti. Stop anche a studi professionali, cantieri temporanei e distributori automatici. È la richiesta che il governatore lombardo, Attilio Fontana, e gli amministratori locali hanno inviato al governo per contenere la diffusione del coronavirus. Restano aperte le edicole, le farmacie e le parafarmacie.
A cura di Simone Gorla
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Il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana
Il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana
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Fermare gli uffici pubblici non essenziali, i mercati settimanali scoperti. Chiusura di tabaccai, parrucchieri, barbieri, estetisti. Stop a studi professionali, cantieri temporanei e distributori automatici. Divieto di praticare sport all'aperto. È la proposta inviata al governo dal governatore lombardo, Attilio Fontana, in accordo con i sindaci dei capoluoghi, il presidente dell'Anci Lombardia e quello dell'Unione province lombarde, per contenere la diffusione del coronavirus, che non si ferma nemmeno a due settimane dal primo decreto del governo che ha limitato movimenti e attività in Lombardia.

Fontana e amministratori lombardi: fermare attività non essenziali

un fronte compatto quello con cui la Lombardia chiede al Governo di porre in essere nuove stringenti limitazioni per contrastare la diffusione del Coronavirus", ha dichiarato Attilio Fontana, dopo l'incontro con gli amministratori avvenuto nel nel pomeriggio di oggi, venerdì 20 marzo.

"Abbiamo inviato al Governo una serie di proposte che, qualora non si ritenesse opportuno applicare in tutto il Paese, venisse
comunque attuata nell'intera Lombardia. I dati sull'emergenza sanitaria ci impongono di agire nel minor tempo possibile: solo
con un'ulteriore azione di contenimento dei contatti interpersonali possiamo cercare di invertire una tendenza sempre più grave". Il documento inviato al Governo prevede una serie di proposte, molte delle quali confermano quanto già previsto dall'ultimo Dpcm del Governo.

Le richieste al governo da parte di Regione e sindaci

Le proposte che Regione e sindaci hanno inviato al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, proponendo rimangano in vigore fino al 30 aprile, si segnalano anche:

  • La sospensione dell'attività degli uffici pubblici, fatta salva l'erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
  • la sospensione di tutti i mercati settimanali scoperti cittadini;
  • la sospensione delle attività inerenti ai servizi alla persona (fra cui tabaccai, parrucchieri, barbieri, estetisti);
  • la chiusura delle attività degli studi professionali salvo quelle relative ai servizi indifferibili;
  • il fermo delle attività nei cantieri temporanei;
  • la chiusura dei distributori automatici cosiddetti ‘h24' che distribuiscono bevande e alimenti confezionati;
  • il divieto di praticare sport e attività motorie svolte all'aperto, anche singolarmente.

Restano aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie ma deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza
interpersonale di un metro.

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