“Coronavirus, fermiamolo insieme”, la campagna di comunicazione della Lombardia: restiamo a casa
Tutti possiamo e dobbiamo combattere l'emergenza Coronavirus. Come? Semplice, seguendo le indicazioni delle Autorità, del Governo e della Regione Lombardia, ovvero restando a casa. Limitare al massimo la propria vita sociale e premurandosi di lavarsi spesso le mani con acqua calda e sapone o detergenti appositi. Evitare assembramenti e luoghi affollati è la chiave per ridurre al massimo la diffusione del contagio. Stare a casa, quindi, l'unica soluzione per uscire quanto prima dall'emergenza.
Stare a casa per limitare gli accessi in ospedale, le terapie intensive sono sature
È vero, il tasso di mortalità non è altissimo (sfiora il 5 per cento in Italia) e le persone più colpite sono quelle anziane, ma non per questo si può credere di essere immuni all'infezione. In più, il contributo di ognuno di noi è volto specialmente all'aiuto nei confronti di infermieri, medici e dottori impegnati a combattere il virus sul campo. Il sistema sanitario lombardo, ad esempio, è un'eccellenza, ma in questi tempi di emergenza potrebbe subire presto dei rallentamenti. I posti in terapia intensiva non sono sufficienti, motivo per cui ogni giorno ne vengono creati di nuovi. Ciò significa che più pazienti arrivano in ospedale, più letti vengono occupati. Bisogna stare a casa in rispetto ai sacrifici di chi non può farlo perché impegnato a curare chi sta male.
Coronavirus, fermiamolo insieme: la campagna della Regione Lombardia
La campagna di comunicazione della Regione Lombardia, "Coronavirus. Fermiamolo insieme", è stata appositamente creata per sensibilizzare tutti i cittadini e chiamarli a un senso di responsabilità. Le norme, poche e semplici, da seguire, rappresentano i comportamenti da adottare finché l'emergenza sanitaria non verrà quanto più possibile arginata. Ecco quali sono: "Se ti vuoi bene, mantieni la distanza. Un metro può bastare. Se ti vuoi bene, rimani a casa. Metti il virus alla porta. Se ti vuoi bene, lavati le mani. Più del solito, meglio del solito. Se ti vuoi bene, metti la mascherina. Proteggi te e gli altri. Se vuoi bene ai tuoi nonni, tienili a casa. Difendi chi è più fragile. Tutela te, proteggi gli altri".
Gli appelli dei personaggi famosi con l'hashtag #fermiamoloinsieme
Sui social sono già diversi gli artisti e i personaggi famosi dello spettacolo e non, che hanno aderito all'iniziativa, nazionale, di invitare tutti a restare presso le proprie abitazioni. Da Jovanotti a Ligabue, da Fiorello a Noemi: tutti in coro chiedono ai concittadini di limitare gli spostamenti, nel rispetto della salute di tutti e del lavoro di chi è impegnato nei nosocomi. Gli appelli, sono accompagnati dall'hasthag #fermiamoloinsieme. Solo così se ne uscirà nel minor tempo possibile.
Le donazioni: raccolti già decine di milioni di euro
Nel frattempo, però, oltre agli appelli social, diverse celebrità e personaggi importanti italiani, nonché aziende internazionali, hanno donato agli ospedali italiani diversi milioni di euro, col supporto anche dei cittadini. Giorgio Armani, Fedez e Chiara Ferragni, i giocatori del Milan, il presidente dell'Inter e Banca Intesa: tutti hanno versato di propria tasca parte dei contributi sinora raccolti per far fronte all'emergenza sanitaria. L'altra parte, invece, arriva direttamente dai cittadini. E anche in questo caso, la Lombardia ha avviato una campagna di raccolta fondi, "Il tuo aiuto è prezioso", per dare un contributo economico.
Dai anche tu un contributo, fai un bonifico per aiutare il personale degli ospedali lombardi
La campagna è attiva dal 9 marzo sul conto corrente ‘Regione Lombardia-Sostegno emergenza Coronavirus‘. Per fare un bonifico, basta inserire l'Iban IT76P0306909790100000300089 e il Bic BCITITMN. In questo modo le strutture sanitarie e i professionisti che ci lavorano riceveranno un ulteriore sostegno. Come comunicato dalla Regione, "le donazioni verranno utilizzate per acquisti straordinari di materiali di consumo, quali mascherine, tute protettive, disinfettanti e strumentazioni necessari alle strutture sanitarie, ai medici, agli infermieri e al personale per curare al meglio i malati e limitare le occasioni di contagio. Tutte le donazioni saranno rendicontate e rese pubbliche al termine di questa emergenza".