Coronavirus, direttore dell’ASST di Cremona Rosario Canino: “I nostri medici meritano una medaglia”
Rosario Canino è il direttore sanitario dell'ASST di Cremona, una delle province più colpite dal Coronavirus. Solo nel primo week-end di diffusione conclamata del virus sono state circa cinquanta le persone ricoverate con polmonite, tanto che l'ospedale si è dovuto attrezzare trovando nuovi posti nella terapia intensiva, per i pazienti più gravi. In queste prime due settimane di emergenza medici e infermieri "stanno facendo un lavoro enorme, commovente, meriterebbero una medaglia. C'è chi ha lavorato anche 24 ore. Noi eravamo pronti a un inizio più graduale – racconta il dottor Canino a Fanpage.it – nessuno aveva previsto una cosa del genere", tanto che l'ospedale sta cercando personale medico e infermieristico aggiuntivo, per far fronte al flusso continuo di pazienti.
Il direttore sanitario Canino: In terapia intensiva flusso continuo di pazienti
La testimonianza del dottor Canino è importante perché rende perfettamente nota la situazione che l'ospedale di Cremona sta affrontando: "Per la terapia intensiva abbiamo quasi raddoppiato i posti letto – dice a Fanpage.it -. A Cremona da 8 a 13 e nell'altro presidio da 4 a 8 e sono tutti occupati in questo momento. Noi abbiamo allestito un tendone prima del pronto soccorso per evitare la calca e quindi che aumentasse la contagiosità". Questo tendone, continua Canino, "è stato utilissimo nei primi giorni perché ci ha permesso di rimandare a casa gente che non aveva nulla e far transitare al pronto soccorso i pazienti che necessitavano di qualcosa". Ma col passare dei giorni, i cittadini positivi al Coronavirus aumentavano sempre più, motivo per cui "abbiamo aumentato i posti letto, aprendo reparti nuovi", spiega il direttore sanitario dell'Asst Cremona. Un totale di 23 posti letto in Malattie infettive, raddoppiando quelli già presenti, oltre alla trasformazione "di due reparti di chirurgia in reparti per pazienti con CoVid-19. I ricoverati che non sono in terapia intensiva sono molto impegnativi ugualmente, perché il loro decadimento è abbastanza veloce, specialmente nelle persone anziane". Quello che riguarda la terapia intensiva dell'ospedale di Cremona è un flusso continuo perché, come spiegato da Canino, "la Regione trasferisce i pazienti dalla nostra terapia intensiva in altre terapie intensive così che noi possiamo metterci i pazienti le cui condizioni di salute si deteriorano".
Il nostro personale meriterebbe una medaglia, dice Canino
Un plauso, poi, ai dottori, i medici e gli infermieri impiegati dall'ospedale che stanno dando tutto per la causa: "Stanno facendo un lavoro enorme, commovente. Io la sera quando torno a casa stanco morto penso alla giornata trascorsa e quando vado in giro vedo delle facce sicuramente stanche e preoccupate ma col sorriso sulla bocca. Meriterebbero una medaglia". Ma perché si è reso necessario questo sforzo così grande da parte del personale medico? Il direttore sanitario Canino non ha dubbi: "Nessuno aveva previsto un inizio così. Eravamo pronti ma per un inizio più graduale e ci siamo trovati in un weekend con 50 polmoniti da gestire. Nessuno aveva previsto un inizio del genere". Per far fronte all'emergenza, l'ospedale di Cremona ha provato a richiamare parte del personale in pensione, oltre a indire due bandi per rafforzare il personale attuale con nuovi infermieri e dottori: "Al bando per gli infermieri abbiamo 102 manifestazioni di interesse, mentre per quello dei medici ne abbiamo 10 e credo li prenderemo tutti – dice Canino -. Alcuni dei medici in pensione si sono fatti avanti per tornare ad essere operativi. Per noi è carburante sentire la vicinanza di queste persone".
(Ha collaborato Simone Giancristofaro)