Coronavirus, chiusi gli ambulatori in Lombardia: “Recuperiamo medici e infermieri per i reparti”
Regione Lombardia ha deciso la sospensione di tutta l'attività ambulatoriale, nelle strutture pubbliche e private, tranne quella urgente e indifferibile, con lo scopo di recuperare medici e infermieri per l'attività dei reparti degli ospedali dedicati all'emergenza coronavirus.
Coronavirus, la Lombarda sospende le attività ambulatoriali
È stato l'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, a comunicare la novità al termine della conferenza stampa nel pomeriggio di ieri, giovedì 5 marzo. La chiusura degli ambulatori segue la misura, già presa lo scorso 22 febbraio, di ridurre drasticamente l'attività chirurgica non essenziale all'interno degli ospedali per lasciare libere le sale operatorie e i letti nelle terapie intensive.
Gallera: garantiti interventi urgenti e cura dei pazienti cronici
"Voglio rassicurare i lombardi sul fatto che tutte le attività urgenti e non differibili, sia per i pazienti cronici che per il resto dei lombardi, verranno assicurate", ha poi chiarito l'assessore lombardo in una nota. Lo stop alle attività ambulatoriali, ha aggiunto, durerà "per il tempo strettamente necessario a fronteggiare l'emergenza coronavirus". A due settimane dall'inizio dell'emergenza per il focolaio lombardo di covid-19, strutture sanitarie e personale sono allo stremo e le autorità stanno cercando in tutti i modi di liberare professionisti.
Stop anche alle visite "intramoenia"
Lo stop alle attività ambulatoriali negli ospedali lombardi tocca anche le visite in regime di intramoenia, ha spiegato Gallera. "La libera professione, l'intramoenia, chiaramente la fermiamo. La sanità privata accreditata è a nostri tavoli – ha aggiunto – e sta bloccando le attività in elezione e chiude gli ambulatori come fa il pubblico. In Lombardia pubblico e privato accreditato sono la stesa cosa e danno una risposta unica".
Ogni giorno ricoverate 200 persone in più
"Dalla lettura dei dati emerge che quotidianamente abbiamo 200 persone in più da ricoverare nei nostri ospedali, per questo motivo abbiamo pensato di adottare, per un periodo di tempo contingentato, una misura straordinaria al fine di recuperare il maggior numero possibile di medici e infermieri nelle corsie e nei reparti" dichiara Gallera. "Il provvedimento decorrerà dall'inizio della prossima settimana – aggiunge – e nelle prossime ore daremo le indicazioni operative necessarie, dopo un confronto con le associazioni categoria".
Assunti medici, infermieri e operatori sanitari
Sono 321 i nuovi posto letto di terapia intensiva attivati per il coronavirus. Avviate le prime assunzioni negli ospedali più sotto pressione. A Lodi sono arrivate 83 nuove unità (19 medici, 47 infermieri e 17 operatori socio-sanitari) e tra questi 5 medici e 8 infermieri dell’esercito che sta arrivando in aiuto anche a Seriate con 10 medici e 8 infermieri. Anche a Crema, Seriate e Cremona sono stati assunti 39 medici, 78 infermieri e 18 oss.