Coronavirus, buoni spesa per famiglie in difficoltà: quanti soldi vanno ai comuni lombardi colpiti
Il governo ha varato un incremento del Fondo solidarietà comunale nel decreto annunciato sabato 28 marzo dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Un provvedimento che porterà buoni spesa da 300 euro una tantum alle famiglie bisognose che potranno essere utilizzati per l’acquisto di generi alimentari. A stabilire questa cifra è una bozza di ordinanza della Protezione Civile che fa seguito al decreto. Quante risorse arriveranno ai comuni lombardi più colpiti dall'emergenza coronavirus?
Coronavirus, fondi per cittadini in difficoltà: quanti soldi andranno ai comuni lombardi
La ripartizione delle risorse nei vari comuni è indicata nel documento inviato dalla Protezione Civile agli enti locali. Ecco quanti soldi andranno ai comuni capoluogo e alle città più colpite dall'epidemia di covid-19.
Bergamo: 642.299 euro
Brescia: 1048344 euro
Como 437.496 euro
Cremona 385.317 euro
Crema 182.835 euro
Lecco 256.240 euro
Lodi 243.193 euro
Mantova 261.913 euro
Milano 7.279.992 euro
Monza 652.582 euro
Pavia 387.470 euro
Sondrio 114.450 euro
Varese 427.088 euro
Le risorse stanziate per i comuni più colpiti dal covid-19
Di seguito le risorse stanziate per alcuni dei comuni "simbolo" dell'emergenza coronavirus, da Codogno (Lodi), città del ‘Paziente 1' e della prima zona rossa, ad Alzano Lombardo e Nembro, i centri più colpiti della provincia di Bergamo così come Seriate. Orzinuovi è considerato il centro del focolaio nei Bresciano, Bresso e Cinisello Balsamo sono due delle città più colpite nel Milanese.
Alzano Lombardo: 72.392 euro
Bresso 139.431 euro
Cinisello Balsamo 420.625 euro
Codogno: 169.554 euro
Nembro: 63.992 euro
Orzinuovi 70.018 euro
Seriate 134.580 euro
Come vengono divisi i fondi e chi distribuisce i voucher
La ripartizione dei fondi avviene sulla base della grandezza dei Comuni e delle famiglie indigenti. Quelli che hanno fino a 5mila abitanti, per esempio, non possono ricevere meno di 20mila. Per quanto riguarda quelli tra i 5mila e i 30mila abitanti, invece, la cifra non può essere inferiore ai 50mila euro. Mentre nei Comuni con una popolazione che va dai 30mila ai 69mila abitanti il fondo dovrà essere di almeno 80mila euro. Infine per capoluoghi di provincia e di regione la cifra dovrà partire da almeno 150mila euro. Saranno i singoli comuni ad acquisire i buoni spesa per l’acquisto di generi alimentari. I voucher dovranno essere spesi presso gli esercizi commerciali presenti nell’elenco che ogni comune deve predisporre.