Coronavirus, appello per riaprire il vecchio ospedale di Legnano. Gallera frena: “È inutilizzabile”
A Legnano, nel Milanese, c'è un ex ospedale vuoto con due padiglioni realizzati e predisposti 10 anni fa. Nelle ultime ore in Lombardia si è discusso della possibilità di riaprirlo per trovare nuovi posti da dedicare ai malati covid-19, per dare sollievo alle strutture ormai arrivate a saturazione. Dopo la proposta degli operatori, è arrivata la replica dell'assessore Gallera: "Per rimetterlo in funzione servono da 6 a 12 mesi di lavori".
I sindacati: Riaprire l'ospedale di Legnano, sarebbe una soluzione immediata
Riaprire il monoblocco del vecchio ospedale di Legnano. È la proposta avanzata dai gruppi di opposizione al consiglio regionale e anche da Riccardo Germani, portavoce Adl Cobas Lombardia, a nome degli operatori sanitari. "Sarebbe una soluzione immediata con l'investimento di meno risorse economiche ai lavori per costruire un ospedale nei padiglioni della Fiera", è il messaggio contenuto in una lettera inviata ai vertici della Regione Lombardia e al commissario straordinario Guido Bertolaso, invitandoli a fare un sopralluogo
La Regione: Abbiamo verificato, è inutilizzabile
"Abbiamo fatto tutte le verifiche su Legnano ed è un ospedale inutilizzabile, non è vero come si legge che sarebbe pronto all'uso", ha risposto l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, spiegando che "per il riutilizzo del monoblocco è necessario il ripristino dell'impiantistica, delle linee dei gas medicali e di tutti gli impianti elevatori". Prima di poter utilizzare la struttura, ha aggiunto Gallera citando i risultati di una relazione tecnica dell'Asst Milano Ovest, sarebbe necessaria una "accurata sanificazione degli ambienti". In tutto i lavori richiederebbero tra i sei mesi e un anno.
Macchinari rimossi e atti vandalici, servono 6-12 mesi
Inoltre dall'ospedale, dopo la chiusura nell'ottobre 2010, sono state rimosse tutte le strumentazioni, le linee elettriche e gas medicali. "I macchinari, tac, pet, angiografi" sono stati trasferiti nel nuovo ospedale cittadino e "in questi anni quel presidio è stato oggetto di atti vandalici e furti", ha concluso l'assessore.