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Coronavirus a Milano, navigli e parchi ancora affollati dai runner: forse è tempo che restino a casa

Aumentano di giorno in giorno i runner che riempiono strade e parchi per fare attività fisica: accade anche a Milano dove lo scorso weekend in tanti, complice il bel tempo, si sono riversati lungo i navigli e nei parchi, quelli ancora aperti, per correre, in compagnia o da soli. Il rischio è che si creino, come è accaduto, assembramenti di persone. Le corse e le passeggiate all’aperto non sono vietate dal decreto del governo varato per contenere il coronavirus ma l’approfittare di una concessione da parte di pochi potrebbe rendere vano un sacrificio di molti.
A cura di Chiara Ammendola
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Runner sì, runner no. Da giorni va avanti la controversa questione che vede coinvolti gli appassionati di jogging che anche in queste settimane di emergenza coronavirus non riescono a rinunciare all'attività fisica all'aperto e decidono di uscire. Nel decreto varato dal governo per contenere la diffusione del virus quello sull'attività motoria resta un punto controverso: non è infatti vietato uscire per andare a fare jogging, l'importante anche in questo caso è farlo rispettando la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro ed evitando gli assembramenti. Resta comunque la regola fondamentale che vige per tutti gli spostamenti, ovvero quella che vuole l'invito a uscire di casa solo se necessario, per motivi di salute o di lavoro, o per andare al supermercato.

A Milano troppi runner nel weekend e c'è chi protesta

Le eccezioni fanno parte della normativa: si può infatti uscire per andare ad assistere un parente anziano o si può anche portare fuori il proprio cane. Fatto sta però che per quanto riguarda le passeggiate e le corse all'aperto tutti sembrano aver colto questa concessione come un'opportunità per uscire di casa e magari trascorrere fuori porta diverse ore. Il risultato è presto detto: negli ultimi giorni sono aumentate vertiginosamente le segnalazioni di persone beccate a passeggiare in strada, spesso insieme con amici e conoscenti, al parco o in luoghi più decentrati. È accaduto anche a Milano dove nel weekend decine di persone, rinunciando al weekend fuori città, si sono riversate sui navigli o anche nei parchi aperti per fare jogging: è bastato poco affinché i runner diventassero sempre di più scatenando la reazione di numerosi concittadini. C'è chi infatti la reputa una mancanza di rispetto verso chi decide di restare a casa evitando così possibili contatti ove non strettamente necessario, e c'è anche chi, forse giustamente, lo reputa pericoloso per la salute propria e degli altri. Il virus non si muove da solo ma siamo noi a fornirgli i mezzi per farlo.

Rinunciare a qualcosa pur potendolo fare è il vero sacrificio

La domanda sorge spontanea: se tutti decidessimo di uscire ogni giorno a fare la nostra corsetta cosa succederebbe? Le strade sarebbe colme di persone finendo per ledere così all'altro. Le uscite, questo è certo, non vanno vietate: è fondamentale lasciare la libertà di poter scegliere, sempre. Il sacrificio, quel senso di sacrificio che viene chiesto a tutti noi forse racchiude proprio questo: accettare di poter rinunciare a qualcosa pur potendolo fare, perché in fondo è giusto così, è giusto essere uniti anche in questo, rispettando il sacrificio dell'altro e facendolo proprio.

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