Coronavirus, a Bergamo c’è carenza di bombole di ossigeno: i carabinieri ne recuperano 250
Prima è stata la volta degli ospedali che stanno lottando con tutte le forze che hanno, poi quella delle case. L'emergenza Coronavirus, per l'alto numero dei contagi , sta mettendo a dura prova le riserve di ossigeno di nosocomi e abitazioni private, Se da un lato, però, i nosocomi sono riusciti a potenziare le proprie scorte e a crearne di nuove, i cittadini sono rimasti in balìa di una mancanza che, in diversi casi, si è rivelata fatale. Succede nella provincia di Bergamo, la più colpita dall'emergenza Covid.
Non c'è più ossigeno, i carabinieri recuperano 250 bombole
I carabinieri hanno quindi deciso di andare casa per casa a cercare bombole di ossigeno non utilizzate con l'aiuto dei militari delle caserme locali. Negli ultimi giorni sono state recuperate ben 250 bombole in case di persone scomparse o assistite in ospedale. Come spiegato dal colonnello Paolo Storoni, il materiale recuperato è stato messo provvisoriamente all'interno di un hub creato appositamente nella caserma del Comando provinciale. Prima di poterle consegnare ai pazienti costretti al proprio domicilio, però, dovranno essere rigenerate. Nella Bergamasca si sono registrati gravi problemi nell'ultima settimana a causa della irreperibilità di bombole di ossigeno per i pazienti domiciliari. Molti di loro non sono ancora (o mai) stati sottoposti a tampone per verificare la presenza del Covid nel loro organismo, molti altri, invece, soffrono di patologie che li costringe in costante ricerca del prezioso gas.