Coronavirus, 30 candidati in un giorno al bando per infermieri dell’ospedale di Cremona
Sono già 30 i candidati che si sono presentati al bando lampo indetto dall'ospedale di Cremona per trovare nuovi infermieri e far fronte all'emergenza data dai contagi di Coronavirus. In appena 24 ore c'è stata una risposta alta da parte di chi, seppur temporaneamente, vuole cogliere l'occasione di dare una mano in questa situazione complicata. Ai primi 30 candidati è andato il ringraziamento dell'Asst di Cremona: "Grazie agli infermieri che stanno rispondendo al nostro appello".
Cosa prevedono i due bandi aperti dall'ospedale di Cremona
Nel bando pubblicato "per la formazione di un elenco di medici disponibili ad essere impiegati a solvere attività assistenziale nell’ambito dell’Ospedale di Cremona", viene specificato che la durata dell'impiego e il rispettivo orario "verranno concordati tra l’azienda e il professionista a seconda della disponibilità manifestata e del perdurare della necessità assistenziale". Gli incarichi offerti avranno saranno di "natura occasionale e temporanea", con compenso orario di 50 euro. Ma l'ospedale di Cremona ha indetto un secondo bando, aperto sino al prossimo 23 marzo, per la ricerca di personale nel ruolo di "specialistica di anestesia e rianimazione". Per tutti coloro che verranno scelti, è pronto un contratto semestrale con possibilità di proroga.
Il direttore sanitario dell'Asst di Cremona: Ospedale saturo, non possiamo più accogliere nessuno
Intanto l'ospedale di Cremona sta facendo fronte anche al problema relativo ai posti letto. Come dichiarato dal direttore sanitario della struttura, il dottor Rosario Canino, "l'ospedale è saturo. Non è possibile accogliere nessun altro, stiamo aspettando indicazioni su come muoverci". Sulle condizioni dei pazienti presenti nel presidio ospedaliero, è il direttore dell'unità Malattie infettive del nosocomio, il dottor Angelo Pan, a fare un punto della situazione: "Ci sono pazienti in condizioni gravi. La maggior parte sono anziani con altre patologie sottostanti, ma la regola non è il 100%: c'è anche qualche giovane in terapia intensiva".