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Corbetta, smaltiscono tonnellate di rifiuti con la tessera di una donna deceduta: due denunciati

Migliaia di quintali di rifiuti, compresi mobili e materiali ingombranti, scaricati senza pagare un euro utilizzando la tessera di una donna morta da quattro anni. Succedeva nell’ecocentro di Corbetta (Milano). I due autori della truffa sono stati scoperti e denunciati dalla polizia locale.
A cura di Redazione Milano
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Usavano la tessera di una donna morta da quattro anni per accedere nell'ecocentro di Corbetta, nella città metropolitana di Milano, e scaricare migliaia di quintali di rifiuti senza pagare, compresi mobili e materiali ingombranti. Due uomini sono stati denunciati dalla polizia locale che li ha sorpresi mentre si liberavano dell'ennesimo carico. Sarebbero oltre quaranta gli accessi all'area ecologica effettuati in nove mesi dai truffatori, senza spendere un centesimo.

Corbetta, smaltiscono 15mila chili di rifiuti con il badge di una donna morta

La vicenda è stata denunciata dal sindaco di Corbetta, Marco Ballarini, che con un post su Facebook ha ringraziato i vigili per il loro lavoro. "Complimenti alla polizia locale che, in collaborazione col Consorzio dei comuni dei Navigli, dopo un'accurata indagine, ha bloccato due uomini che per conto di aziende conferivano rifiuti nel nostro ecocentro, utilizzando la tessera di una cittadina deceduta diversi anni fa", ha scritto il primo cittadino precisando che "oltre 15mila chili" di rifiuti sono stati scaricati indebitamente.

Oltre quaranta accessi illegali in nove mesi

A insospettire le forze dell'ordine è stata l'enorme quantità di materiale che veniva lasciato a ogni accesso. Centinaia di chili di macerie, mobili e altri rifiuti, molto al di sopra degli standard di qualsiasi cittadino. Per questo sono iniziate le verifiche che hanno permesso di smascherare i truffatori, che sono stati denunciati per trasporto illecito di rifiuti, appropriazione indebita della tessera ed evasione della tassa rifiuti. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, i due hanno riferito agli investigatori di aver avuto il badge dell’anziana deceduta da una donna residente a Magenta, che è stata a sua volta denunciata.

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