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Coppia dell’acido, per la prima volta Martina Levato accusa Alexander

Martina Levato per la prima volta ha riconosciuto in aula la natura “malata” del suo rapporto con l’ex amante e padre di suo figlio Alexander Boettcher, indicato come responsabile del suo stato mentale all’epoca dei fatti. La Levato ha anche confermato però che Alexander non era presente al momento delle aggressioni con l’acido.
A cura di Va.Re.
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Per la prima volta Martina Levato, riconosciuta responsabile dell'aggressione con l'acido ai danni dell'ex Pietro Barbini, accusa Alexander Boettcher, amante e complice nella pianificazione e nell'esecuzione delle aggressioni secondo la sentenza di primo grado, dallo scorso luglio padre del bambino che ha partorito da detenuta.

Per la prima volta davanti ai giudici l'ex bocconiana ha riconosciuto come la relazione con Boettcher fosse "malata" e ha esplicitamente riconosciuto nell'ex amante il responsabile del suo stato mentale. "Come donna non rifarei più quasi nulla di quello che ho fatto. Non mi tatuerei sul corpo l'iniziale di lui, non accetterei una relazione a tre che comprendeva anche un'altra donna – ha raccontato in aula – Né accetterei un rapporto con un uomo sposato. Io ero innamorata di lui e avevo paura di perderlo, questo mi ha spinto a fare cose che non volevo fare".

Martina Levato ha confermato le aggressioni a Pietro Barbini, per il quale è stata già condannata a 14 anni di reclusione, e a Giuliano Carparelli. Ma nonostante indichi nella relazione morbosa con Alexander la colpa del suo stato mentale all'epoca dei fatti, Martina Levato ha confermato che l'uomo non era presente al momento delle aggressioni. "Il mio solo complice nelle aggressioni a Carparelli e Barbini era Andrea Magnani. Alexander non era presente", ha spiegato al giudice.

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