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Colazioni antisfratto: così Milano abbatte il pregiudizio occupazioni

Colazioni antisfratto in piazza Selinunte: ma, mentre i militanti distribuivano biscotti, caffè e manifesti informativi, alcune camionette delle forze dell’ordine portavano a termine l’ennesimo sfratto abitativo.
A cura di Ester Castano
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Colazioni antisfratto in piazza Selinunte: contrastare la disinformazione di alcuni mezzi di comunicazione e l'allarmismo della politica milanese ospite dei talk show creando reti di comunità fra i residenti del quartiere. Una sorta di info point che illustri a chi è a rischio sfratto quali meccanismi può mettere in atto per scongiurare l'allontanamento dalla propria abitazione, e al cittadino comune spieghi invece quali sono le problematiche milanesi che spingono il vicino di casa indigente ad occupare invece che dormire per strada. E' questa l'ultima strategia messa in atto dal Comitato Abitanti di San Siro e dagli attivisti del centro sociale Cantiere di via Monte Rosa, fermata Lotto della MM1. E mentre i militanti distribuivano biscotti, caffè e manifesti informativi, alcune camionette delle forze dell'ordine hanno raggiunto via Tracia, traversa di Piazzale Selinunte, per portare a termine uno sfratto abitativo. Una cinquantina di attivisti della rete Occupy Sfitto si è immediatamente recata sul luogo per avviare un confronto con l'autorità giudiziaria e mostrare solidarietà alla famiglia, che non ha però posto alcuna resistenza: aspettava da tempo il giorno dello sfratto e ha lasciato l'abitazione.

"Ho sentito dire che una signora anziana è andata due giorni in ospedale e al suo ritorno a casa ha trovato la porta dell'abitazione forzata e l'appartamento occupato da una famiglia di immigrati con bambinipiccoli", "Signora, è successo a una sua amica, parente, conoscente? Sa dirmi il nome?", "No, non conosco nessuno a cui sia successo, l'ho sentito in televisione! Ma si fidi, signorina, che è proprio così!". Conversazioni come questa, avvenuta fra una sessantenne passata in piazza per andare a fare la spesa e un'attivista del Comitato Abitanti San Siro al banchetto delle colazioni antisfratto, si sono ripetute per l'intera mattinata. E' come se i residenti del quartiere, innegabilmente uno dei più soggetti al fenomeno delle occupazioni abusive, avessero una sensazione sfasata della realtà che li circonda: sfoggiano la conoscenza di cifre e stime ripetute in televisione, dati allarmanti sulla presenza di presunti immigrati senza scrupoli presenti in città pronti ad occupare le abitazioni mentre i proprietari italiani sono un paio di settimane al mare o in montagna, o un paio di giorni in un'altra città a casa della figlia che partorisce. Ma quando si chiede loro di fare un esempio, di citare nome e cognome di un conoscente a cui è realmente accaduto un fatto simile, la risposta è sempre la stessa: "l'ho sentito in televisione, l'ho letto sul giornale". Ecco perchè le colazioni antisfratto, inaugurate questa mattina, sono aperte dalla rassegna stampa: si analizzano gli articoli dei giornali relativi ai fatti accaduti il giorno prima. Un momento di confronto con la cittadinanza per discutere e scindere i falsi allarmismi dalle reali problematiche del quartiere che è urgente affrontare.

"Da una parte il Piano Casa che prevede la svendita degli alloggi e non prende in considerazione la realizzazione di immobili dedicati alle fasce di reddito sempre più precarie, nè alla locazione a canone agevolato di tutti quegli appartamenti ad oggi sfitti; dall'altra il buco dell'housing sociale da 400milioni di euro che pesa sulle casse della città. Da sfondo una campagna che va ben oltre i confini cittadini e che crea allarmismo: temiamo che questa strumentalizzazione mediatica crei panico nelle persone. Non vengono spiegati i motivi che portano le famiglie ad entrare in un alloggio che altrimenti sarebbe sfitto e, come nella maggior parte delle case popolari con riscaldamento centralizzato, caldo. Si crea solo odio sociale e sospetto", dichiara un'attivista a nome del Comitato Abitanti San Siro. "Ciascuno ha il suo pensiero, ma se non ci si confronta con gli altri ci si arrabbia e basta. Ed è per questo che abbiamo deciso di organizzare un punto di ritrovo mattutino con anche la lettura dei giornali per parlare di occupazione, un tema che ad oggi è in tutte le reti e salotti televisivi", affermano all'unisono i ragazzi del centro sociale il Cantiere. L'iniziativa andrà avanti tutta settimana: il ritrovo è alle 7 fino a tarda mattinata in piazza Selinunte di fronte al Mercato Comunale.

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