Consulenza Fnm a Savoini, dopo l’inchiesta di Fanpage M5s e Pd chiedono chiarimenti e dimissioni
Chiarezza sul rapporto tra Gianluca Savoini e Ferrovie Nord Milano. Dimissioni dal Comitato regionale per le comunicazioni di una figura che per il suo coinvolgimento nello scandalo Russiagate "è motivo di imbarazzo per il Corecom e per la Regione in generale". È la richiesta dei gruppi di opposizione nel Consiglio regionale della Lombardia dopo l'inchiesta di Fanpage sui compensi occulti al presidente dell'associazione Lombardia-Russia, collaboratore di Matteo Salvini, indagato nell'inchiesta milanese sui presunti fondi russi alla Lega. Tra i compensi ricevuti c'è uno stipendio da 2600 euro al mese da Fnm e una retribuzione mensile pagata con i soldi pubblici dal Pirellone per monitorare sulla correttezza della par condicio.
Consulenza da 2600 euro al mese da Fnm a Savoini, M5s chiede accesso agli atti
"Procederò con un accesso agli atti per la richiesta di informazioni. Su Savoini Regione Lombardia deve fare totale chiarezza. Il bilancio di Fnm è consolidato con quello della regione", commenta Marco Fumagalli, capogruppo del M5S Lombardia, chiedendo che la Regione "faccia piena luce" sulla vicenda e che la società controllata "metta a completa disposizione la documentazione circa eventuali rapporti con Savoini". "Mi aspetto che Regione e Fnm non obiettino assolutamente nulla. Se così non fosse significa che siamo oltre il punto di non ritorno e che le cose in Lombardia si stanno mettendo veramente male".
Interrogazione urgente in consiglio regionale: "Cittadini hanno diritto a verità"
Un'interrogazione urgente al Consiglio regionale della Lombardia sulla vicenda è stata annunciata dal consigliere regionale Niccolò Carretta (Lombardi Civici Europeisti e coordinatore Lista Gori) dopo l'inchiesta. Per Carretta "i cittadini lombardi hanno il diritto di conoscere la verità e credo sia doveroso che venga fatta maggiore chiarezza riguardo ad una vicenda che sicuramente non è ancora chiusa e che però lascerà strascichi non indifferenti nella politica nazionale e regionale".
Dimissioni di Savoini dal Corecom: martedì al voto la mozione Pd
Nella prossima seduta del Consiglio regionale è all'ordine del giorno la richiesta di dimissioni da vicepresidente del Corecom di Savoini, presentata dal capogruppo del Partito democratico, Fabio Pizzul. "La figura di Gianluca Savoini è motivo di imbarazzo per il Corecom e per la Regione in generale – dichiara l'esponente dem -. Non occorre attendere gli esiti dell’inchiesta della magistratura per dire che ciò che è successo al Metropol di Mosca è testimoniato in modo inoppugnabile dall’audio che tutti abbiamo ascoltato. Savoini non può dare garanzie di esercitare adeguatamente il ruolo di vigilanza sulle comunicazioni, in quanto uomo che per una forza politica, la Lega di Salvini, ha tramato per ottenere illecitamente ingenti fondi in un quadro di relazioni che collegano le forze antieuropeiste e di estrema destra di diversi Stati dell’Unione Europea". Anche il Movimento 5 Stelle Lombardia fa sapere di attendersi le dimissioni di Savoini. "Lo abbiamo chiesto da tempo", spiega Fumagalli, "e Savoini non sarebbe l’unico tra i nominati nei vari enti regionali a dover dare le dimissioni".