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Coniugi uccisi a Brescia, i complici dei killer non rispondono ai giudici

I due stranieri arrestati perché ritenuti complici dell’efferato omicidio di Franco Seramondi e Giovanna Ferrari, avvenuto nella loro pizzeria a Brescia lo scorso 11 agosto. Altri due cittadini stranieri sono in cella con l’accusa di aver trucidato i coniugi.
A cura di An. Mar.
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Dopo l'arresto avvenuto alcuni giorni fa i due stranieri accusati di aver preso parte al duplice omicidio avvenuto nel ristorante Da Frank lo scorso 11 agosto, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. I due cittadini indiani sono ritenuti complici dei due assassini dei coniugi Seramondi arrestati nei giorni successivi al delitto avvenuto a Brescia nel locale gestito dalla coppia. S.S, 43enne arrestato a Mairano in provincia di Brescia e G. S., 29enne fermato invece a Robecco d'Oglio nel Cremonese, sono in cella da mercoledì sera con l'accusa di concorso in omicidio plurimo premeditato, ricettazione e detenzione di arma.

Le indagini

Restano in carcere intanto gli altri due stranieri arrestati per l'omicidio di Franco Seramondi e Giovanna Ferrari. A.M., pakistano 32enne e S.S., indiano 33enne, hanno confessato di aver ucciso i due ristoratori per motivi legati alla concorrenza commerciale tra il locale gestito dalla coppia e "Dolce e salato" gestito da A.M., uno dei due killer. La polizia sta indagando per verificare il movente fornito dai due asiatici. In particolare, gli inquirenti stanno puntando la lente su eventuali altri interessi di natura economica. Nell'abitazione delle vittime a Brescia, infatti, gli inquirenti hanno trovato la somma di 800mila euro in contanti e alcuni assegni non riscossi. Titoli bancari che riguardano la cessione di Dolce e Salato, dalle mani dei Seramondi a quelle del loro killer A.M.

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