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Como, sequestrate 400mila mascherine pericolose e senza certificati importate dall’estero

La guardia di finanza di Como ha sequestrato più di 400mila mascherine, tra chirurgiche e di tipo ‘FFP2’, nel corso di controlli in diversi negozi della provincia. I dispositivi, tutti importati dall’estero, erano pericolosi e privi delle certificazioni italiane ed europee. Trovate anche migliaia di etichette false.
A cura di Simone Gorla
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(Repertorio)
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La guardia di finanza di Como ha sequestrato più di 400mila mascherine risultate non sicure e prive delle certificazioni. I finanzieri nel corso di controlli in diverse aziende comasche hanno trovato oltre 263mila mascherine generiche pronte per essere vendute, 152mila mascherine ‘KN95-FFP2', già messe in commercio senza le previste certificazioni di sicurezza dell'Unione Europea, oltre a 100mila false etichette.

Operazione della guardia di finanza di Como

I militari di Como, durante un controllo in un negozio a Erba, hanno individuato 300 mascherine con filtro ‘FFP2' non regolari. In seguito hanno identificato il fornitore della merce, una società del lecchese, nel cui magazzino c'erano circa 45mila mascherine in attesa di essere vendute. La documentazione , rilasciata da un ente cinese che non rientrava tra gli organismi notificati previsti dalla normativa vigente, è risultata insufficiente. I finanzieri della compagnia di Olgiate Comasco hanno anche sequestrato 25mila mascherine pronte per essere messe in commercio come dispositivi di protezione individuale con marchio ‘CE' falso da parte di una società con sede a Como. In questo caso la documentazione, non regolare, rimandava a un'azienda polacca.

Centinaia di migliaia di dispositivi illegali importati dall'estero

Altri 265mila dispositivi sono stati sequestrati a una società della provincia comasca, con 100mila etichette adesive false che attestavano la validazione da parte delle autorità, nonostante il titolare dell'impresa non fosse in possesso di alcuna autorizzazione rilasciata dall'INAIL e dall'Istituto Superiore di Sanità. Le altre 40mila etichette riportavano illegalmente il marchio CE. Infine 81mila mascherine non a norma sono state trovare in un'altra attività commerciale

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