Como, netturbino abbandona il camion dei rifiuti e va a giocare alle slot

Il gioco d’azzardo continua giorno dopo giorno a mietere le sue vittime: questa volta a Como, dove un netturbino, dipendente di Aprica, nota società addetta alla raccolta dei rifiuti, durante il suo turno notturno, poco dopo che fosse sorta l’alba, ha abbandonato il suo camion dell’immondizia davanti ad un divieto di sosta, per poi andare in un bar a giocare al videopoker. A smascherare l’uomo, sono stati due signori: la coppia, due amici pescatori, si erano dati appuntamento in mattinata per andare a pescare al lago, e dopo aver lasciato l’automobile in divieto di sosta il guidatore era stato richiamato all’ordine da un agente della Polizia Locale. Spostata la macchina, nel frattempo, l’altro uomo aveva notato che di li a poco si trovava un camion della spazzatura, fermo in divieto da almeno mezz’ora.
Così, incuriosito, è entrato nel bar dove ha trovato il netturbino che giocava alle slot, lo ha fotografato ed è uscito dal locale per avvertire l’agente, che è subito intervenuto chiedendo all’uomo i vari documenti, e lo ha poi invitato a riprendere il suo lavoro. Nel merito della vicenda è intervenuto Bruno Magatti, assessore comunale all’Ambiente, che indignato ha dichiarato: “Abbiamo chiesto all'azienda quali azioni ha intenzione di intraprendere. Non entro nel merito dell'autonomia di una società. Ma si tratta di un danno indiretto per il Comune anche alla luce delle lamentele dei cittadini sul fronte della raccolta rifiuti, non sempre perfetta”.
La vicenda accade proprio in concomitanza con l’emanazione di una ordinanza di Palazzo Marino, che ha imposto ai locali milanesi, dove è possibile giocare, la riduzione degli orari di apertura, obbligandoli a restare aperti esclusivamente dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23, e non più quindi tutto il giorno. Oltretutto, proprio ieri, ancora una volta a Milano, è stata promossa la campagna "Stopslot" per sensibilizzare l’opinione pubblica e dire no al gioco d’azzardo patologico, malattia che sta diventando sempre più una vera e propria piaga sociale. Ora, si spera che altre città come il capoluogo lombardo, si muovano nella medesima direzione.