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Como, finti poveri incassavano la pensione sociale ma nascondevano i soldi in Svizzera

Incassavano la pensione sociale in Italia ma aveva ricchi conti in Svizzera: nei guai sei ultra 75enni. Tra loro un prete che Oltralpe aveva un conto con 200.000 euro e un artigiano che aveva nascosto al fisco 600.000 euro dichiarandosi poverissimo.
A cura di Valerio Renzi
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Prendevano seimila euro l'anno dallo Stato a titolo di assegno sociale, per integrare i magri redditi dichiarati. Così sei anziani con più di 75 anni, sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza di Como che, passando al setaccio i loro beni reali, ha scoperto che avevano usufruiti della "volontary disclosure", che consente a norma di legge di denunciare i capitali detenuti illecitamente all'estero regolarizzando la propria posizione con il fisco italiano.

È così emerso come si trattasse di finti poveri che non si facevano scrupolo a incassare denaro destinato a chi non arriva a fine mese. Il sostituto procuratore di Como Mariano Fadda ha aperto un fascicolo a partire dalle evidenze emerse nel corso dei controlli delle fiamme gialle, a cui ha dato disposizione di sequestrare sui conti n Svizzera le somme equivalenti alle somme indebitamente percepite.

Tra loro un sacerdote che dichiarava di essere poverissimo, ma che aveva da parte un gruzzolo di 200.000 euro, così come un artigiano che sul suo conto oltre confine aveva addirittura 600.000 euro. Seconda classificata una vedova di ottant'anni che nel suo conto estero aveva 250.000 euro.

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