Como, anni di violenze e umiliazioni alla compagna, che poi si uccise: condannato a 7 anni e mezzo
Un uomo di 49 anni residente nel Comasco è stato condannato in primo grado a sette anni e mezzo di carcere per i reati di maltrattamenti e violenza sessuale. Era accusato di aver sottoposto per anni la sua giovane compagna a violenze e umiliazioni. Botte, insulti e vessazioni psicologiche che sarebbero continuate fino a quando la donna non si è tolta la vita.
Violenze alla compagna, che poi si tolse la vita: condannato a 7 anni e mezzo
La vicenda è quella di un netturbino di Senna Comasco, finito a processo dopo la morte della donna che si impiccò nel febbraio del 2016, dopo averlo ripetutamente denunciato. Il drammatico caso di cronaca è riportato da La Provincia di Como. Le violenze e le umiliazioni imposte alla giovane donna sarebbero continuate per circa due anni tra il 2014 e il 2015. Secondo quanto ricostruito dalle indagini della Procura di Como, la vittima dei maltrattamenti veniva regolarmente presa a schiaffi, pugni e calci, rinchiusa in casa e minacciata. Il pubblico ministero Massimo Astori aveva chiesto una condanna a nove anni di reclusione.
Una storia di fragilità e sofferenza
La ricostruzione degli inquirenti comaschi ha permesso di portare alla luce una storia di grande sofferenza e privazioni. La giovane vittima aveva problemi di tossicodipendenza e veniva da una situazione famigliare molto difficile. La sua condizione di fragilità fisica e psicologica è stata ritenuta dai pubblici ministeri un'aggravante al comportamento dell'uomo.