Codogno: nell’ospedale in cui venne ricoverato il paziente 1 un reparto torna Covid-free
Prove tecniche di normalità, o almeno di una nuova normalità a Codogno, la cittadina in provincia di Lodi divenuta ormai famosa in tutto il mondo. È qui che, lo scorso 20 febbraio, venne scoperto il primo paziente italiano con Coronavirus, il 38enne Mattia. Nell'ospedale in cui venne ricoverato il "paziente 1" (poi trasferito a Pavia) e in cui un'anestesista eseguì per prima il tampone, un reparto è tornato Covid-free. Si tratta del reparto di Ortopedia, che ospita una dozzina di letti. Durante la fase più acuta dell'emergenza sanitaria, quasi tutto l'ospedale era stato riconvertito per ospitare pazienti affetti da Covid-19. Una situazione comune a quella di molti altri ospedali lombardi (e del resto d'Italia), fondamentale per poter rispondere al bisogno di posti letto per persone contagiate dal virus. Adesso, appunto, la riconversione del reparto di Ortopedia, salutata dal sindaco di Codogno Francesco Passerini come "un passo sostanziale verso la normalità che però è ancora lontana".
Gallera: Si va verso il ripristino del 60-70 per cento delle attività ordinarie ospedaliere
Non si può dimenticare che a tutt'oggi in Lombardia sono oltre 700 le persone ricoverate in terapia intensiva a causa del Covid, e sono oltre 9.100 quelle ricoverate con sintomi meno gravi in ospedale. Quanto avvenuto a Codogno interesserà comunque altre strutture ospedaliere lombarde: "Si sta concordando con le Ats (Agenzie per la tutela della salute, ndr) un piano per la riapertura graduale delle attività sospese" nei presidi sanitari per far fronte all'emergenza coronavirus, ha detto l'assessore al Welfare Giulio Gallera in commissione Sanità al Consiglio regionale lombardo. "Fino a diversa comunicazione, si potrà prevedere il 60/70 per cento di attività massima ordinaria pre-covid", ha detto Gallera, che sta pensando "con grande prudenza" e con gradualità "alla riallocazione delle attività ordinarie presso tutti presidi".