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“Cobra” e “track a bomba”: sequestrati a Milano 250 kg di fuochi d’artificio illegali

Fuochi artificiali illegali, alcuni confezionati artigianalmente e ribattezzati con i nomi di “cobra” e “track a bomba”, sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Milano. I militari, insospettiti da due annunci online sui social network, hanno perquisito due abitazioni trovando oltre 250 kg di botti pronti per essere venuti senza licenza.
A cura di Simone Gorla
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Botti illegali e fuochi d'artificio "fatti in casa", venduti online sui social senza autorizzazioni e controlli. La guardia di finanza di Milano ha sequestrato 250 kg di fuochi artificiali. alcuni confezionati artigianalmente e ribattezzati con i nomi di “cobra” e “track a bomba”.

Fuochi d'artificio illegali: l'operazione della guardia di finanza

L'indagine dei finanziari è partita dal monitoraggio di un mercatino on-line. Tra i prodotti natalizi in vendita, i militari hanno notato due utenti, registrati con pseudonimi, che proponevano fuochi d’artificio di vario genere. Gli accertamenti tecnici hanno permesso di scoprire le identità degli inserzionisti e controllare i due annunci sospetti. L'intervento a casa del primo inserzionista ha permesso di scoprire 98 kg di materiale, nascosto all’interno del portabagagli di un'automobile e in parte nell’abitazione dell'uomo, a Nerviano. In particolare, sono state individuate e sequestrate diverse batterie di fuochi pirotecnici, tutte prive della licenza per la commercializzazione. Scoperto anche alcuni ordigni di fabbricazione artigianale venduti con i nomi di “cobra” e “track a bomba”.

Oltre 250 kg di botti illegali e artigianali

Il secondo controllo dei finanzieri ha portato a sequestrare altri 158 kg di botti illegali, in questo caso nascosti sia all’interno di una vettua, che nei locali di un circolo privato di Milano nella disponibilità di due fratelli. I sequestri si aggiungono ai 300 kg già trovati in un magazzino nelle scorse settimane. Un totale di mezza tonnellata di fuochi illegali, pronti per essere venduti sul mercato clandestino. Per attirare la clientela venivano usati anche nomi evocativi come "Grande Inverno","Castello di Granito" e "Rocca dei Re", ispirata alla serie tv Il Trono di Spade.

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