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Clienti affollati e senza mascherina: chiusi bar a Pavia e parrucchiere Brescia, titolari multati

Locali affollati di clienti, molti dei quali senza mascherina, nessuna distanza di sicurezza. Un parrucchiere di Brescia e un bar della provincia di Pavia sono stati chiusi temporaneamente dalla polizia per il mancato rispetto delle norme anti coronavirus. I titolari delle due attività sono stati multati.
A cura di Redazione Milano
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Il salone era affollato di clienti e non venivano rispettate le norme di sicurezza previste contro il coronavirus. Per questo la polizia locale di Brescia ha messo i sigilli al negozio di un parrucchiere per 15 giorni. Lo stesso è accaduto a un bar di Pinarolo Po, in provincia di Pavia.

Brescia, troppi clienti dal parrucchiere: messi i sigilli per due settimane

Il locale, gestito da un cittadino di origini pakistane, rimarrà chiuso fino al 4 giugno su disposizione della prefettura. Il controllo è stato effettuato dagli agenti nell'ambito delle verifiche in corso sul rispetto delle limitazioni imposte dai decreti, nazionali e regionali, per la riapertura delle attività commerciali. Ai vigili è parso subito evidente che la situazione del salone non consentiva la minima garanzia di sicurezza. Molte le carenza, a partire dal mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, come guanti e mascherine, e le troppe persone all'interno del locale che non rispettavano le norme del distanziamento sociale. Oltre alla chiusura, il titolare è stato multato per 400 euro.

Pavia, folla davanti al bar e niente mascherine: locale chiuso

Un caso analogo si è verificato in un bar di Pinarolo Po, comune dell'Oltrepò pavese, dove un bar è stato chiuso per una settimana dopo che si erano creati assembramenti davanti all'ingresso nelle scorse serate. Diverse persone erano anche senza mascherina. In provincia di Pavia il prefetto Rosalba Scialla con una lettera ha invitato i sindaci a controllare che vengano rispettate le regole anti-virus a partire l'obbligo di usare i dispositivi di sicurezza, fino alla distanza di almeno un metro tra le persone. Il prefetto ha raccomandato ai sindaci di utilizzare per i controlli gli agenti di polizia locale

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