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Città studi nell’area Expo, sì al progetto della Statale. Maroni: “Ci ha convinto”

Il progetto dell’Università Statale di creare una città studi sui terreni che ospiteranno l’Expo incontra il favore del Pirellone. Il governatore Maroni: “Un’ottima soluzione, il progetto ci convince”.
A cura di Federica Gullace
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Sono passate solo alcune ore dalla notizia del progetto dell’Università Statale per Expo, e tutti già ne parlano entusiasti. Al termine dell’Esposizione universale, infatti, secondo il consiglio d’amministrazione dell’ateneo, nell’area che sarà lasciata libera potrebbe nascere una città universitaria, una nuova ‘Città Studi' che fungerà da polo universitario, in sostituzione all’attuale situato nella parte est di Milano, dove oggi si trovano le palazzine delle facoltà di Fisica, Veterinaria, Agraria, Chimica, Scienze e Informatica. Così, 18mila tra studenti e professori potrebbero trasferirsi nel nuovo campus, grande ben 200mila metri quadrati.

Il progetto ha convinto la Regione

Un progetto che a quanto pare è piaciuto particolarmente, tanto da ricevere l’ok dalla Regione Lombardia in poche ore. Lo stesso governatore Roberto Maroni, nel merito dell’iniziativa ha infatti così dichiarato: "Lo dico da ex studente della Statale, oltre che da amministratore dei lombardi. Portare sulle aree di Expo la nostra università è un’ottima soluzione. Per quanto riguarda il costo dell’operazione posso già dire che la Regione, nel caso di questa funzione, non pretenderebbe la restituzione dei soldi che ha messo per acquisire i terreni all’interno della società Arexpo". Insomma, più chiaro di così proprio non si può. Nonostante le prime problematiche sorte per l’entità dell’investimento fatto dalla Regione, che rendeva troppo problematico l’approccio a quei terreni, il governatore si è così espresso: "Siamo stati informati per tempo del progetto, che ci convince anche perché sarebbe sicuramente un grande attrattore per moltissimi giovani. Le difficoltà economiche a mio parere sono superabili: l’importante è che l’idea complessiva ci convinca e per questo faremo un tavolo tecnico". Ora tutto è da perfezionare nei minimi dettagli, ma perlomeno le basi sono state buttate. 

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