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Cinque rapine in cinque mesi, un meccanico disperato prende il porto d’armi

Dopo ben cinque rapine in soli cinque mesi, preso dall’esasperazione, un giovane meccanico 25 enne di Voghera ha deciso di prendere il porto d’armi, per poter difendere lui e la sua officina da altri ed eventuali furti.
A cura di Federica Gullace
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Francesco Calvi è un meccanico di soli 25 anni, ma che di esperienza ne ha da vendere. Soprattutto nel suo lavoro, o meglio ancora nel mantenere la calma nella sua attività: ora il giovane di Voghera, in provincia di Pavia, dopo ben cinque rapine in soli cinque mesi, preso dall’esasperazione ha deciso di prendere il porto d’armi, per potersi difendere. Pochissimi giorni fa, infatti, tornando da una pizza con un amico, Francesco si è trovato dinnanzi agli occhi l’ennesimo ladro che tentava di rubargli gli attrezzi, e che lo ha anche minacciato: “Stai fermo o ti sparo”.

Come raccontato su Repubblica.it, il primo furto risale ad una mattina di giugno, quando Francesco, dopo essere uscito di casa, si reca all’officina per poi trovarsi dinnanzi al macello più totale, e con meno della metà degli arnesi; passa un mese e ancora, questa volta viene preso di mira il magazzino. Poi è il turno di agosto, quando qualcuno entra nel suo cortile e gli spilla tutto il gasolio dal furgoncino, dopo aver appena fatto il pieno. Ma il più pesante dei furti è quello di settembre, dove i ladri arrivati di notte, hanno letteralmente “smurato” il portone in ferro, per poi fare totale razzia delle attrezzature, riacquistate poco tempo prima. E ovviamente, si parla di strumenti dal valore di centinaia di euro l’uno. Ma non basta: passano altre quattro settimane, e di nuovo, questo ottobre un'altra irruzione. Esattamente per questa ragione, Francesco ha preso la decisione di acquistare un fucile e ha avviato le pratiche per il porto d’armi.

Il giovane meccanico ha in più installato un impianto d’allarme efficientissimo, composto da più di 8 telecamere, e alle provocazioni di amici e parenti ha risposto: “Lo so che se poi uso davvero il fucile finisco nei guai, ma credo sia meglio un brutto processo che un bel funerale. Con le telecamere sembrerà di stare in un carcere di massima sicurezza, ma tant’è, quest’anno ho già lavorato troppi mesi per i ladri”. 

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