Cinesello, furto a luci rosse: massaggiatrice rifiuta la prestazione sessuale, lui la deruba
È entrato in un centro massaggi credendo di poter avere una prestazione sessuale a pagamento. Alla risposta negativa della donna alla reception, prima si è calato i pantaloni, quasi a volerla aggredire, e poi le ha rubato il cellulare che si trovava incustodito sul banco d'ingresso. È successo a Cinisello Balsamo, in provincia di Milano, dove ieri, giovedì 24 agosto, si è verificato un vero e proprio furto a luci rosse. Il protagonista della vicenda è un cittadino 35enne di origini rumene, già noto alle forze dell'ordine per piccoli precedenti. L'uomo si è presentato in una struttura, dedita la benessere del corpo, situato in una zona periferica.
Senza troppi giri di parole, alla donna presente alla reception ha chiesto di poter avere una prestazione sessuale a pagamento, ma quando la cinese gli ha risposto che non faceva quel genere di massaggi, lui ha reagito calandosi i pantaloni e simulando un atto sessuale, quasi a volerla aggredire. La titolare è andata su tutte le furie e lo ha cacciato dal negozio, ma nel fuggire l'uomo è riuscito a impadronirsi di un iPhone che si trovava incustodito sul banco all’ingresso. Senza lasciarsi intimorire, la donna ha rincorso il 35enne per la strada e quando si è resa conto di aver perso le sue tracce, si è recata al commissariato di polizia dove ha fornito tutte le indicazioni per rintracciare a distanza il cellulare portatole via. In pochi minuti il telefonino è stato individuato lungo via Gorki a Cinisello, a qualche chilometro di distanza dal luogo del furto.
Così, gli agenti sono riusciti a fermare l'uomo, che nel frattempo, avendo capito di essere stato rintracciato tramite il telefonino, se ne è sbarazzato, gettandolo via. Mentre l'iPhone è tornato dalla sua proprietaria, il ladro è stato condotto al tribunale di Monza dove è stato processato con rito direttissimo per furto aggravato. È stato condannato a una pena di sei mesi che è stata tramutata in un divieto di dimora nelle province di Milano e Monza Brianza. Ora avrà 15 giorni di tempo per lasciare il territorio prima di finire nuovamente in manette con un aumento della pena.