“Ceppi diversi di coronavirus a Lodi e Bergamo”: la scoperta in uno studio del Policlinico di Pavia
Sarebbero due ceppi diversi di coronavirus quelli che si sono diffusi in Lombardia nelle province di Lodi e di Bergamo. Lo ha scoperto una ricerca scientifica del Laboratorio di virologia molecolare del Policlinico San Matteo di Pavia.
A Bergamo e Lodi due ceppi diversi di coronavirus: la scoperta del San Matteo di Pavia
"Grazie a uno studio che abbiamo condotto con il Niguarda di Milano – ha spiegato Fausto Baldanti, direttore del laboratorio, in un convegno all'Università di Pavia – abbiamo scoperto che ci sono stati due diversi ceppi del virus in Lombardia. Quello circolato nella zona di Bergamo è diverso dalla Sars-CoV2 che si è diffusa nelle province di Cremona e Lodi".
Il virus già presente a Codogno da metà gennaio
Due virus differenti tra di loro, per sequenza genetica e caratteristiche, hanno quindi provocato i due focolai di covid-19 con effetti devastanti in termini di contagi e morti. Il virus, ha confermato il virologo, circolava già da tempo. "Secondo i nostri studi – ha detto Baldanti – circolava nella zona rossa di Codogno già dalla metà di gennaio: dagli esami effettuati, abbiamo scoperto anticorpi che risalivano a quell'epoca".
Immunità di gregge ancora lontana
L'immunità di gregge, ha aggiunto Baldanti, è ancora lontana dall'essere raggiunta. "Sempre dai controlli effettuati – ha spiegato – è emerso che nella zona rossa di Codogno solo il 23 per cento della popolazione ha incontrato il virus. Da questo dato capiamo quanto sia importante rispettare le regole di prevenzione".
In Lombardia continua il calo del numero di persone positive al coronavirus in Lombardia. Stando al bollettino di ieri, erano 95 i casi riscontrati nelle precedenti 24 ore, di cui 32 a seguito di test sierologici e 21 ‘debolmente positivi'. In aumento, invece, i morti che sono 16 (16.691 in totale), mentre il giorno precedente erano 4.