Centri diurni e contributi, passi avanti in Lombardia: riaperte le strutture per 14mila disabili
Due importanti passi avanti per l'assistenza alle famiglie con figli disabili. Regione Lombardia con due delibere (Dgr 3178 e Dgr 3183) ha approvato le linee guida che consentiranno la riapertura dei centri diurni che erano stati chiusi a causa dell'emergenza coronavirus e l'adeguamento di 300 euro dei contribuiti per bambini e ragazzi con disabilità gravissima che non hanno potuto usufruire di scuola e servizi negli ultimi mesi.
Riaprono i centri, test sierologici per operatori e ospiti
I servizi diurni e semiresidenziali per disabili in Lombardia sono rappresentati da tre tipologie: CDD Unità sociosanitaria (84 strutture pubbliche e 181 private totale 265 per 6500 ospiti), CSE unità sociale (17 strutture pubbliche e 195 private totale 212 per 4520 ospiti), SFA Unità sociale (17 strutture pubbliche e 115 private totale 132 per 3000 ospiti). In totale si parla di 609 strutture per un totale di 14.000 ospiti circa. Nella delibera si legge che sarà necessaria "gradualità nella riapertura delle attività" seguendo il "principio della modularità, intesa anche in termini di personalizzazione degli interventi", cercando cioè di "allineare le nuove esigenze con i bisogni degli ospiti dei servizi". Soprattutto, sono previsti "strumenti di monitoraggio della condizione di salute, utilizzando il test sierologico per tutti gli operatori e gli ospiti delle strutture semiresidenziali" e "qualora un soggetto dovesse risultare positivo verrà messo in isolamento e sottoposto a tampone".
Assegnati 300 euro in più per studenti disabili gravissimi
"Innalzare, per i mesi da marzo a giugno 2020 il buono mensile da 600 a 900 euro alla persona disabile gravissima che frequenta la scuola oppure la scuola e un centro diurno" è invece quanto prevede la dgr 3178 del 26 maggio 2020. Un bonus di 300 euro è previsto anche per le persone in coma, in stato di minima coscienza, con ventilazione assistita o dipendenza vitale di cui un familiare sia il caregiver impegnato nell'assistenza in modo continuativo.
Comitati: Bene, ma non dimenticare assistenza a domicilio
Il Movimento dei Genitori di Milano esprime soddisfazione. "Il 15 aprile avevamo inviato una lettera all'assessore alla Disabilità, Stefano Bolognini, per chiedere un adeguamento di risorse a favore degli alunni che non potevano frequentare la scuola causa covid", spiega Davide Soldani, coordinatore del gruppo. "Sicuramente ci sono punti che combaciano sulle nostre richieste come l’aumento del bonus a 900 euro", commenta Fortunato Nicoletti, presidente del Comitato famiglie disabili lombarde. "Sulla riapertura siamo più critici. Ci piace il punto sulla modularità dell’intervento. La famiglia con l’ente può decidere se le condizioni sono troppo stringenti o complesse e si può cambiare intervento, questo è importante. Non ci piace che sia stata dimenticata assistenza domiciliare. In questa delibera non viene mai menzionata. Le persone che non possono andare nei centri (per motivi di salute o perché si tratta di bambini piccoli) ancora non capiamo come dovrebbe riprendere ad avere assistenza in sicurezza. Lo stesso monitoraggio era stato chiesto in parallelo anche per gli operatori domiciliari, che invece saranno trattati diversamente".