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Celebrazione della Passione, l’omelia di Scola sull’eutanasia: “Neppure Cristo decise la sua morte”

Nel corso della Celebrazione della Passione del Signore di venerdì santo in Duomo, il cardinale ha toccato il tema dell’eutanasia.
A cura di Enrico Tata
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"Decidere la propria morte non è autentico potere. Neppure Cristo decise la propria morte". E' questo il passaggio chiave, quello più forte, dell'omelia dell'arcivescovo di Milano, Angelo Scola. Nel corso della Celebrazione della Passione del Signore di venerdì santo in Duomo, il cardinale ha toccato il tema dell'eutanasia: "Dio non ha voluto lasciare l'uomo in balìa dell'angoscia della morte. Per salvarlo è sceso nell'abisso di ogni morte, patendolo nella propria carne", ha osservato Scola.

"L'individualismo esasperato, che è la cifra della nostra cultura occidentale contemporanea, giunge a rivendicare il diritto all'assoluta autodeterminazione anche in questo campo dell'umana esperienza. Ma ogni uomo che si osservi con umile lealtà riconosce che quello di decidere la propria morte non è autentico potere", ha detto ancora, prima del passaggio chiave della sua omelia: "Neppure Cristo decise la propria morte – ha concluso -. Egli obbedì con libertà alla volontà del Padre ed accettò come un agnello condotto al macello l'ingiusta condanna degli uomini. Fissiamo perciò lo sguardo sul Crocifisso che con la sua morte singolare ha vinto la nostra comune morte per far trionfare la vita".

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