“C’è un cadavere in un’auto sul fondo del lago d’Iseo”: ricerche in corso dopo l’allarme di due sub
"C'è un cadavere in un'auto sul fondo del lago". Questo si sono sentiti dire da due sub amatoriali i carabinieri di Tavernola, località sulla sponda bergamasca del lago d'Iseo. I due subacquei domenica scorsa si sono recati in caserma, subito dopo quel presunto avvistamento a oltre 90 metri di profondità nelle acque del Sebino. I due non concordano sul tipo di vettura (uno dice che si tratta di una Volkswagen Passat e l'altro di una Fiat Tempra) e hanno spiegato che, a causa dello choc per l'avvistamento, sono risaliti senza prendere il numero di targa dell'auto. Entrambi sono però convinti di aver visto dei resti umani, ormai ridotti a uno scheletro, all'interno della vettura.
I due sub potrebbero anche aver preso un abbaglio
Nonostante le discordanze, la segnalazione dei due sub è stata presa sul serio: i carabinieri hanno riportato la vicenda al pubblico ministero di turno, Giancarlo Mancusi, che ha deciso di far avviare le ricerche. E così ieri mattina un robot sommergibile ha scandagliato il fondale davanti a Tavernola, alla ricerca di conferme. Al momento non sono arrivate, anche se ieri le operazioni sono state interrotte a causa di un problema tecnico e riprenderanno questa mattina. Quello che per molti giornali locali è già il "mistero del lago d'Iseo" potrebbe però essere semplicemente il frutto della suggestione o di un fenomeno che può verificarsi in caso di immersioni a grandi profondità: la "narcosi da azoto", uno stato che può alterare la capacità di giudizio di chi si immerge.