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Caso Bozzoli, i nipoti Alex e Giacomo interrogati separatamente: “Siamo innocenti”

Sono stati interrogati separatamente i due fratelli Alex e Giacomo Bozzoli, nipoti di Mario: l’imprenditore scomparso nel nulla nell’ottobre 2015. I due sono accusati a piede libero di omicidio volontario e distruzione di cadavere. “Siamo innocenti, non abbiamo ucciso nostro zio”, hanno ribadito i due fratelli.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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La Procura generale di Brescia ha interrogato, separatamente, Alex e Giacomo Bozzoli, i due fratelli accusati a piede libero della morte dello zio Mario Bozzoli, scomparso nel nulla l'8 ottobre del 2015, all'interno della fonderia di cui era co-proprietario a Marcheno, nel Bresciano. I due fratelli, nipoti dell'uomo, sono accusati di omicidio volontario e distruzione di cadavere. Proprio quest'ultimo non è mai stato trovato, così come una eventuale arma del delitto. Nessuna traccia neppure sulle auto dei due o all'interno dei forni della fonderia. Ma i due restano ancora sotto accusa: solo dopo l'estate il procuratore generale reggente Marco Martani deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei due fratelli Bozzoli.

Alex e Giacomo Bozzoli sono stati ascoltati nel pomeriggio di oggi in Procura a Brescia, con un interrogatorio durato più di quattro ore e che si è tenuto in maniera separata. I due fratelli si sono sempre proclamati innocenti da ogni accusa, e lo hanno ribadito anche nell'interrogatorio di oggi. "Non abbiamo ucciso nostro zio, siamo innocenti: contro di noi, cattiverie ed invenzioni", hanno ribadito i due nipoti dell'uomo, "svanito" nel nulla nell'ottobre 2015. All'interrogatorio presente anche l'avvocato Luigi Frattini, che difende i due fratelli nel corso delle indagini, firmate dall'ex-procuratore generale Pieluigi Maria Dell'Osso, che aveva avocato l'inchiesta principale e che nel frattempo è andato in pensione. Sarà dunque, come detto, Marco Martani, attuale procuratore generale reggente, a decidere dopo l'estate sul loro eventuale rinvio a giudizio.

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