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Caso Antinori, infermiera chiede risarcimento di “almeno 100mila euro”: “Fu violenza di gruppo”

L’infermiera spagnola che ad aprile di due anni fa subì, secondo gli inquirenti, un prelievo forzoso di ovuli, ha chiesto un cospicuo risarcimento al presunto colpevole della vicenda, il professor Severino Antinori.
A cura di Enrico Tata
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"Almeno 100mila euro" per quella che secondo lei fu "violenza di gruppo" nei suoi confronti. L'infermiera spagnola che ad aprile di due anni fa subì, secondo gli inquirenti, un prelievo forzoso di ovuli, ha chiesto un cospicuo risarcimento al presunto colpevole della vicenda, il professor Severino Antinori, famoso ginecologo tuttora imputato in un processo a suo carico.

"Tuttora non può lavorare in seguito al trauma, ha subito un danno biologico e morale", ha detto il legale dell'infermiera della clinica Matris, l'avvocato Roberta De Leo, intervenuta nel processo proprio per chiedere un risarcimento per la sua assistita "secondo equità, perché lei non è mai stata interessata al denaro, lei voleva solo lavorare alla clinica".  La giovane infermiera si è costituita come parte civile nel processo in cui sono imputati il ginecologo Severino e altri medici, tra cui l'anestesista Antonino Marcianò. Il prossimo 31 gennaio dovrebbe arrivare la sentenza.

Per Antinori i pm hanno chiesto 9 anni di reclusione

Per Antinori la procura di Milano ha chiesto nove anni di reclusione. Il medico è accusato di rapina, violenza privata, lesioni e sequestro di persona. Nella loro requisitoria i pubblici ministeri Maura Ripamonti e Leonardo Lesti hanno chiesto l'assoluzione per il reato di sequestro di persona e la condanna per gli altri tre. Secondo gli inquirenti al ginecologo non devono essere riconosciute le attenuanti "per il suo ruolo preminente nella vicenda e perché è protagonista di gravi reati".

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