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Carcere di San Vittore, detenuto pestato con tirapugni: undici agenti a processo

Undici agenti del carcere San Vittore di Milano sono stati rinviati a giudizio per presunte intimidazioni e pestaggio di Ismail Ltaief, un detenuto tunisino che aveva denunciato alcuni colleghi del carcere di Velletri per per furti in mensa e percosse. Il prossimo 12 febbraio il via al processo.
A cura di Alessia Rabbai
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Il carcere di San Vittore a Milano
Il carcere di San Vittore a Milano

Rinvio a giudizio per undici agenti del carcere di San Vittore a Milano, per il pestaggio di Ismail Ltaief, il cinquantenne tunisino detenuto per tentato omicidio. Questa la decisione del giudice dell'udienza preliminare Alessandra Cecchelli. La data d'inizio del processo è stata fissata al prossimo 12 febbraio e si svolgerà davanti alla quinta sezione penale. Gli undici imputati, tra ispettori e agenti di polizia penitenziaria sono accusati a vario titolo di intralcio alla giustizia, lesioni, falso e sequestro di persona.

Detenuto picchiato nel carcere di San Vittore

I fatti sono avvenuti tra il 2016 e il 2017, quando Ismail avrebbe subito presunte intimidazioni e pestaggi da parte degli agenti, per convincerlo a non testimoniare in un processo nei confronti dei colleghi del carcere di Velletri, denunciati dal tunisino cinque anni prima per furti in mensa e percosse. Il cinquantenne, un ex tossicodipendente, stava scontando la sua pena per aver tentato di uccidere un ragazzo egiziano a Rogoredo, nel cosiddetto "boschetto della droga".

Sul corpo segni di tirapugni

Come ricostruito dal capo d'imputazione infatti, Ismail privato "della libertà" sarebbe stato ammanettato e poi portato in una stanza per essere oggetto di percosse. Sul suo corpo sono stati trovati i segni inferti presumibilmente con dei tirapugni. Oltre a lui, nel processo si è costituito parte civile anche un suo compagno di cella, un trentenne sudamericano, che, chiamato a testimoniare dai magistrati milanesi, sarebbe stato intimidito da uno degli imputati.

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