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Caos test sierologici a Milano: Ats li blocca, ma alcune strutture li fanno ancora prenotare

Caos sui test sierologici a Milano, dove l’Azienda di Tutela della Salute (Ats) ha inviato una comunicazione a tutte le strutture che li effettuavano ai privati cittadini che li richiedessero invitandole a bloccare i nuovi appuntamenti. Questo perché serve stipulare un contratto direttamente con Ats. Non tutte le strutture, però, dicono di aver ricevuto tale comunicazione, motivo per cui alcuni hanno fermato le nuove prenotazioni e altri continuano a prenderle.
A cura di Filippo M. Capra
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Dopo l'apertura della Regione Lombardia ai privati per l'effettuazione dei test sierologici, ed eventuali tamponi in caso di positività, l'Agenzia di tutela della salute (Ats) di Milano ha inviato una comunicazione ad alcune strutture, non tutte, per bloccarne le prenotazioni. Ad oggi, infatti, se si consultano i siti internet dell'Auxologico di Milano e dell'Humanitas, un avviso rende noto che "al momento le prenotazioni sono sospese in attesa di nuove disposizioni dell'autorità sanitaria".

L'Ats: Stop ai sierologici, serve un contratto con noi

Contattate, tali strutture hanno confermato quanto scritto online dicendo di aver ricevuto una notifica da Ats che le induceva a bloccare gli appuntamenti, poiché serve un contratto direttamente con l'Ats che garantisca al pubblico l'80 per cento dei test in più che riesce a produrre con il laboratorio di riferimento delle singole strutture. Quindi "per poter rispettare" l'obbligo di assicurare il tampone a chi risulta positivo al sierologico, il laboratorio "deve dare evidenza della disponibilità acquisita oltre alla quota che dev'essere garantita dalla rete" che opera per il servizio sanitario. Per essere in regola, i tamponi potranno essere acquistati anche al di fuori della Lombardia ma, in caso contrario, "l'avvio dell'offerta extra servizio sanitario regionale è condizionato alla preventiva sottoscrizione da parte del laboratorio che esegue il test molecolare di un apposito contratto di scopo con Ats, che destini almeno l'80 per cento dell'incremento della produzione standard a favore dei percorsi di sanità pubblica e non più del restante 20 per cento all'attività privata".

Ma non tutte le strutture hanno ricevuto la comunicazione

In alcuni casi, come quello dell'Auxologico, i test sono stati effettuati con l'ausilio di laboratori della struttura che, seppur privati, lavorano per la sanità lombarda. Ats ha però comunicato che si invitano "tutte le strutture a non dare avvio all'erogazione" dei suddetti test sierologici "in regime extra-servizio sanitario regionale prima della conclusione delle istruttorie con Ats" stessa. Insomma, un bel nodo da sbrogliare che, però, a differenza da quanto comunicato da Ats nella sua circolare, non riguarda proprio tutti. Perché, contattati da Fanpage.it, il Centro Medico Sant'Agostino e Synlab, hanno dichiarato di non aver ricevuto alcuna comunicazione in merito. Un'altra struttura, il Centro diagnostico italiano ha invece specificato che le prenotazioni presso le proprie strutture sono momentaneamente bloccate per un esaurimento dell'agenda disponibile e ha poi inviato una precisazione: "Il Centro Diagnostico Italiano ha recepito sin da subito le indicazioni di Ats e si è attivato per la sottoscrizione del contratto per poter garantire lo svolgimento dei test. Ad oggi le prenotazioni presso le strutture CDI sono momentaneamente bloccate per un esaurimento dell'agenda disponibile".

Humanitas e Auxologico sono ancora fermi. Nello specifico, l'Auxologico ha risposto con una nota stampa, rivelando quanto segue:

Abbiamo già preso contatto con ATS e confermata la nostra disponibilità sia per sottoscrivere il contratto integrativo nei termini previsti dalla delibera regionale, sia per proseguire ed ampliare la collaborazione in corso (ad esempio mettere a disposizione un nostro punto prelievi per esami sierologici e tamponi per pazienti inviati da ATS). Il nostro Laboratorio è già nelle condizioni di incrementare l’attività sierologica e molecolare per gli eventuali tamponi secondo le quantità previste dalla delibera regionale.

Al momento, le strutture che hanno bloccato le prenotazioni possono smaltire tutti i test sierologici fissati prima del ricevimento della comunicazione di Ats.

Ats: Il Centro Medico Sant'Agostino è stato avvisato

Contattata, Ats ha fatto sapere di aver "trasmesso una comunicazione a tutte strutture pubbliche e private autorizzate, accreditate contrattualizzate (compreso il Centro Medico Santagostino) nella quale venivano date indicazioni sugli aspetti introdotti dalla normativa citata relativamente a:

  • criteri per l’erogazione di test sierologici per la ricerca degli anticorpi SAV-COV 2 sia rapidi che con metodo CLIA ELISA;
  • garanzia dell’effettuazione in tempi rapidi del tampone nasofaringeo, sempre in regime privato, nel momento in cui l’esito del test sierologico fosse positivo;
  • garanzia che i tamponi effettuati privatamente siano effettivamente aggiuntivi rispetto a quelli garantiti per la sanità pubblica. Può essere dedicato al regime privato solo il 20% dell’incremento di tamponi che la struttura eroga rispetto allo storico: tale incremento è oggetto di uno specifico contratto di scopo fra laboratorio e ATS attivazione di flussi informativi su apposito canale che permettono l’effettuazione della verifica da parte di ATS Milano;

Nella nota è stato specificato che il rispetto di queste condizioni va garantito prima di avviare l’attività esxtra SSR".

Il M5s presenterà un'interrogazione

Intanto, anche il Movimento 5 stelle della Lombardia ha ricevuto segnalazioni da parte dei cittadini in merito allo stop dei test sierologici. Su Facebook, la pagina ufficiale del partito fondato da Beppe Grillo, ha scritto che "presenteremo un’interrogazione sia in Senato sia in Consiglio regionale della Lombardia per conoscere nel dettaglio sia i motivi tecnici che hanno portato Ats alla comunicazione dell’annullamento dei test". I grillini dichiarano che "resta inaccettabile che il governo della Regione Lombardia, dopo aver ritardato la diffusione dei test sierologici, dopo averli messi a pagamento, ora impedisca ai cittadini di sottoporvici, perché ancora oggi non è in grado di garantire un numero adeguato di tamponi per fronteggiare l’emergenza".

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