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Cane e padrone sepolti insieme in Lombardia: se la Regione approva, sarà la prima volta in Italia

Per la prima volta in Italia gli animali da compagnia potranno essere tumulati nello stesso loculo dove si trovano sepolti i padroni. Accadrà in Lombardia, se l’emendamento di Forza Italia otterrà l’approvazione del Consiglio Regionale. Comazzi (FI): “Un grande passo avanti in materia di civiltà”.
A cura di Alessia Rabbai
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Insieme per la vita e oltre. Se il Consiglio Regionale della Lombardia approverà l'emendamento di Forza Italia, per la prima volta in Italia gli animali da compagnia potranno essere tumulati nello stesso loculo dove si trovano sepolti i padroni. Il documento, che oggi ha ricevuto l'ok della commissione consiliare Sanità, si inserisce nell'ambito di una più generale riforma dei servizi funebri. Ora si attende la data fatidica del prossimo 19 febbraio. A darne notizia il capogruppo azzurro in Regione, Gianluca Comazzi (FI): "Se i proprietari o i familiari vorranno, le ceneri degli animali d'affezione potranno essere deposte vicino alle spoglie delle persone con cui hanno condiviso l'intera esistenza – si legge in un post pubblicato su Facebook – In attesa dell'approvazione definitiva da parte del Consiglio siamo orgogliosi di questa proposta che rappresenta un grande passo avanti in materia di civiltà"

Un gesto d'amore che unisce negli intenti Forza Italia e Cinque Stelle. Una proposta sullo stesso tema infatti è stata avanzata lo scorso settembre anche dal Movimento: "La nostra proposta grazie all'emendamento approvato oggi in commissione, consentirà di tumulare i resti degli animali d'affezione secondo le disposizioni del defunto o degli eredi. Sarà possibile tumulare l'urna contenente le ceneri degli animali nella stessa tomba dei padroni" ha spiegato spiega il consigliere pentastellato Marco Fumagalli.

Una scelta che significherebbe molto specialmente per molti anziani che "hanno soltanto un animale come compagnia negli ultimi anni di vita un e non vogliono separarsi da lui nemmeno quando passano a miglior vita". Un atto di grande sensibilità da parte dell'istituzione regionale, commenta Fumagalli, precisando che: "Resta la nostra completa contrarietà all'ultima parte della riforma sanitaria che risulta non in linea con la normativa nazionale e sembra voler tutelare la lobby dell'industria del ‘funerale' rispetto a quella più artigianale fatta di cooperazione tra imprese dello stesso settore".

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