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Campo nomadi di via Chiesa Rossa, telecamere nascoste per spiare la polizia

Le forze dell’ordine hanno scoperto, all’interno del campo, alcune telecamere piazzate nei punti più importanti del campo, nascoste tra le recinzioni. Un vero e proprio sistema di videosorveglianza fai da te composto da 5 “occhi” e collegato a monitor in alcune delle abitazioni dei nomadi.
A cura di En.Ta.
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Quasi 50 poliziotti si sono appostati e mimetizzati tra le sterpaglie di un sentiero nei campi e, mercoledì mattina, hanno fatto irruzione al campo nomadi di via Chiesa Rossa, al confine tra Milano e Rozzano. Un blitz inefficace e inutile, perché i nomadi sapevano perfettamente dell'arrivo delle forse dell'ordine. Ad avvertirli alcune telecamere piazzate nei punti più importanti del campo, nascoste tra le recinzioni. Un vero e proprio sistema di videosorveglianza fai da te composto da 5 “occhi” e collegato a monitor in alcune delle abitazioni dei nomadi. Gli investigatori del commissariato Scalo Romana hanno verificato che gli impianti non avevano alcuna autorizzazione. Nel campo vivono soprattutto membri delle famiglie Deragna e Hudorovic e proprio uno di loro ha cercato di giustificare la presenza dell’impianto abusivo: secondo lui le telecamere erano state installate per prevenire attacchi dai clan rivali. In realtà, hanno scoperto le forze dell'ordine, servivano proprio per prevenire i blitz e i controlli di polizia e carabinieri.

Dopo il blitz che ha portato alla scoperta del sistema di monitoraggio, venerdì pomeriggio intorno alle 14 e 30, una volante della polizia ha scoperto una nuova telecamera installata abusivamente. Gli impianti sono stati portati via dalla polizia in attesa di un eventuale sequestro. Il caso è stato invece segnalato in Procura, per il momento non sono emersi veri reati ma solo la violazione delle disposizioni del garante della privacy perché l’impianto non aveva autorizzazioni né cartelli che ne segnalassero la presenza.

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