Caccia, animalisti protestano davanti al Pirellone a Milano: le proposte di legge non passano
Protesta degli animalisti sotto la sede del Consiglio regionale della Lombardia, a Milano. Una cinquantina di attivisti di diverse associazioni si sono riuniti sotto al Pirellone, sede del Consiglio regionale, per protestare contro due progetti di legge sulla caccia che dovevano essere votati quest'oggi in aula. Il primo avrebbe consentito l'esercizio della caccia, in deroga, a due specie di uccelli, la peppola e il fringuello, mentre il secondo avrebbe consentito l'utilizzo di "richiami vivi" durante la caccia ai volatili: cioè esemplari che vengono catturati e messi in gabbia per attirare, con i loro richiami, altri uccelli. Allo studio del Consiglio regionale c'era anche la proposta di estendere l'attività venatoria anche ai giorni di martedì e venerdi che, ai sensi della legge nazionale 157 /92 sono di "silenzio venatorio": "Siamo qui in protesta contro la votazione che autorizza i richiami vivi e anche perché, in seguito all'ultimo incidente in cui ha perso la vita un giovane (a Imperia, ndr), è chiaro che la caccia è attività pericolosa – aveva spiegato Ruth Pozzi dell'associazione Animalisti onlus – Regione Lombardia vorrebbe anche estendere il calendario venatorio al martedì e al venerdì, giorni che sono invece di ‘silenzio venatorio', con la scusa di evitare incidenti e anche per questo protestiamo", ha concluso Pozzi.
Al presidio erano presenti tra le altre anche la Lega abolizione caccia, la Lega antivivisezione, la Lipu e l'Oipa. I manifestanti avevano esposto striscioni con le scritte "cacciatori assassini" e contestato diversi consiglieri regionali al loro ingresso a Palazzo Pirelli, fischiandoli e gridando "assassini". Le proteste degli animalisti hanno sortito i loro effetti: le due proposte di legge non sono infatti passate. Niente deroghe sulla caccia a specie protette né richiami vivi, dunque.