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Busto Arsizio, orrore al parco: donna scopre tre cani decapitati gettati in sacchi neri

Le carcasse di tre cani decapitati sono state ritrovate in altrettanti sacchi neri nel parco Altomilanese di Busto Arsizio, in provincia di Varese. A fare la macabra scoperta una donna che, insospettita dalla presenza dei sacchi, li ha aperti scoprendone il contenuto. Gli agenti della polizia locale hanno avviato le indagini per risalire ai responsabili: il sospetto è che i cani siano stati decapitati per non far rinvenire il microchip.
A cura di Filippo M. Capra
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immagine di repertorio
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Nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 14 gennaio, a Busto Arsizio, paese in provincia di Varese, sono state ritrovate le carcasse decapitate di tre cani. A fare l'atroce scoperta è stata una donna, incuriosita dalla presenza dei sacchi neri all'interno del percorso nel parco Altomilanese. Insospettita, ha voluto accertarsi della natura dei "rifiuti", considerando che la zona risulta spesso frequentata da scaricatori abusivi, ma con orrore si è resa conto di avere a che fare con le carcasse dei tre cani, tutte senza testa.

I cani decapitati per non risalire all'identità dei padroni

Contattate le forze dell'ordine, sul posto si sono presentati gli agenti della polizia locale che hanno avviato immediatamente le indagini per risalire ai colpevoli e poterli punire. Secondo quanto trapela, la decapitazione dei tre animali sarebbe avvenuta per non permettere a nessuno di poter risalire ai proprietari: così facendo, infatti, i malviventi avrebbero puntato all'eliminazione dei microchip presenti solitamente nel collo o vicino all'orecchio dei propri animali domestici. Per preservare le indagini, la locale – come riportato dal quotidiano "Laprealpina.it" – non ha voluto dare maggiori informazioni: né sulla razza, né sulle possibili piste da percorrere per ricostruire l'accaduto e assicurare alla giustizia l'autore del gesto. Le ricerche potrebbero essere facilitate da un sistema di videosorveglianza recentemente installato per sorvegliare la zona del parco ed evitare che vengano scaricati i rifiuti creando discariche a cielo aperto. Qualora risultassero fototrappole puntate sull'area in questione, la locale potrebbe ordinare il sequestro delle immagini registrate per approfondire ulteriormente le indagini.

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