Busto Arsizio, grossista vende liquido igienizzante non a norma: la finanza ne sequestra 265 litri
Vendeva un liquido igienizzante che però tale non era. Per questo motivo la guardia di finanza ha sequestrato 265 litri di sostanza a un grossista di Busto Arsizio, che è stato denunciato. Il liquido in questione era prodotto da un'azienda bustocca che nell'ultimo periodo si era specializzata nel commercio all'ingrosso di prodotti per la sanificazione, la cui domanda è molto aumentata a causa dell'emergenza Coronavirus. La sostanza prodotta, contenuta in flaconi e taniche, sarebbe finita a farmacie e altri esercizi commerciali e destinata all'igienizzazione di ignari clienti. Peccato però che le proprietà disinfettanti scritte sulle etichette dei flaconi non fossero state certificate da alcun ente.
L'azienda non aveva alcuna autorizzazione ministeriale
Per produrre e commercializzare i liquidi igienizzanti serve infatti una specifica autorizzazione del Ministero della Salute, come hanno ricordato i finanzieri in una nota. A enti certificati dal ministero spetta anche valutare l'efficacia e i rischi dei liquidi "biocidi", sia per la sicurezza dei consumatori, sia per quella dell’ambiente. Il grossista in questione, però, non è stato in grado di esibire alcuna autorizzazione ministeriale. Per questo motivo 265 litri della presunta sostanza igienizzante che stava per essere immessa in commercio sono stati sequestrati, ed è scattata anche la denuncia per il commerciante. La scoperta delle Fiamme gialle non è stata casuale: il controllo all'azienda di disinfettanti rientra infatti in una serie di accertamenti intensificati in questo periodo di emergenza sanitaria, per stroncare illeciti relativi a quei beni per cui è aumentata la domanda: mascherine, altri dispositivi di protezione individuale e anche gel e liquidi disinfettanti.