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Bufera sulla Scuola Svizzera di Milano che rifiuta ragazzi affetta da dislessia e autismo

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Milano Beppe Sala: “Tutto questo è inaccettabile. È l’esatto contrario del modello inclusivo di scuola che è previsto in Italia. Questa non è la Milano che vogliamo”.
A cura di Enrico Tata
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"Essendo la Scuola Svizzera impegnativa e multilingue, non è ottimale per studenti affetti da disturbi da dislessia, discalculia, Adhs, Sindrome di Asperger, autismo e disturbi comportamentali". Insomma, sembra sostenere la scuola milanese di via Appiani in con questa norma introdotta nel regolamento d'istituto, i ragazzi affetti da "disturbi dell'apprendimento" non sono i benvenuti.

"Non volevamo essere discriminatori, né escludere nessuno. Volevamo semplicemente avvertire i genitori interessati che il percorso scolastico non è semplice, perché basato sull'insegnamento in più lingue", ribatte a Chiara Baldi, la Repubblica, il presidente della scuola Luca Corabi De Marchi. Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, che su Facebook scrive: "Tutto questo è inaccettabile. È l'esatto contrario del modello inclusivo di scuola che è previsto in Italia. Questa non è la Milano che vogliamo".

Secondo la Ledha, Lega per i diritti delle persone con disabilità (Ledha),

"quella della Scuola Svizzera è un'idea che denota una qualità pedagogica molto bassa, in cui vale il principio che ci si educa e istruisce solo tra simili". E poi, sottolinea ancora il direttore dell'associazione, Giovanni Merlo, sempre alla Repubblica, "siamo di fronte a una scuola triste e "vecchia" che probabilmente rifiuterebbe l'iscrizione di grandi come Albert Einstein e Alan Turing. In Italia esiste una legge sulla inclusione scolastica che vieta le discriminazioni e dimostra che si cresce meglio tutti insieme, ognuno con le sue differenze. Dispiace che dopo tanti anni in Italia gli svizzeri non abbiano capito come interpretare questa norma ".

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