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Bruno Barbieri difende la margherita di Carlo Cracco: “La pizza è buona, brutta è la foto”

Lo chef stellato “difende” la creazione del collega: “Cracco è un grande chef ed un artista, quindi può fare quello che vuole. La pizza è buonissima, è quella famosa a non essere bellissima”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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La pizza margherita di Carlo Cracco continua a far parlare di sé.  Dopo la recensione di Fanpage.it pubblicata appena due settimane fa, l'argomento è diventato subito mainstream, con tanto di annesse polemiche tra chi difendeva la versione dello chef veneto della pizza margherita e chi invece ne reclamava in qualche modo una sorta di "autenticità" violata.

A scendere in campo stavolta è Bruno Barbieri, anch'egli chef stellato e che, dopo i tanti anni passati proprio con Carlo Cracco alla conduzione del programma televisivo Masterchef, ha detto la sua sull'argomento. "Cracco è un grandissimo chef ed un artista", intervenuto come ospite di Alessandro Cattelan nel programma "E poi c’è Cattelan", in onda su Sky la scorsa notte, "e quindi si può permettere di fare tutto quello che vuole". Poi però Bruno Barbieri spiega: "Quella famosa foto non era bellissima, però la pizza è molto buona, e poi l'ha fatta Cracco". Una "versione" alla quale anche lo stesso Cattelan ha in qualche modo dato supporto: "Mangiare la pizza da Cracco è come andare da Armani e farti fare l'orlo", ha commentato il presentatore piemontese.

Eppure, appena sette giorni dopo la recensione della pizza margherita di Carlo Cracco pubblicata da Fanpage.it, la ricetta è sembrata essere, seppur di poco, cambiata. Non si sa se abbia semplicemente applicato alcuni consigli di Gino Sorbillo, ma basta confrontare le immagini della pizza "prima" e "dopo" le polemiche per rendersi conto di alcune differenze: al posto dei semi neri che somigliavano quasi a frutti di bosco, è spuntato il basilico, mentre la mozzarella non è più tagliata e posata a crudo sulla pizza, ma semi-sciolta, così come nella ricetta tradizionale. Due cose, invece, appaiono uguali: l'impasto croccante, frutto di farine di frumento e di una cottura non a legna ma a gas o elettrica; e soprattutto il prezzo, rimasto sedici euro.

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