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Brescia, vittima di revenge porn denuncia e viene licenziata dalla sua azienda: “Danno di immagine”

Una donna di 40 anni, vittima di revenge porn, è stata licenziata dopo aver denunciato. La motivazione sarebbe riconducibile a un “danno di immagine” subìto dall’azienda della quale era dipendente. Inoltre, secondo quanto riportato dal “Giornale di Brescia”, i video hot sarebbero arrivati anche sui cellulari delle forze dell’ordine. La procura di Brescia indaga tre persone.
A cura di Filippo M. Capra
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(Immagine di repertorio)
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Una donna di 40 anni, vittima di revenge porn, è stata licenziata dalla propria azienda dopo aver denunciato la pubblicazione di alcuni video hot privati girati poi sulle chat. È successo a Brescia. Il licenziamento sarebbe arrivato a causa del "danno di immagine" che la questione avrebbe portato all'azienda. Il datore di lavoro della donna avrebbe detto che quotidianamente sul posto di lavoro si ricevono chiamate da parte di uomini desiderosi di incontrare la 40enne "senza far riferimento alla problematica da affrontare e senza lasciar recapito telefonico".

I video hot anche sui cellulari delle forze dell'ordine

A seguito della denuncia della donna, la procura di Brescia aveva iscritto nel registro degli indagati tre persone. Altri individui, invece, sono stati segnalati dalla 40enne stessa. La lista delle persone fornita dalla donna comprenderebbe anche coloro che avrebbero aiutato il video a girare liberamente su internet senza cercare di arginarne la condivisione. Il caso è stato sollevato dal "Giornale di Brescia" che rivela come i video hot della donna sarebbero finiti anche nelle chat delle forze dell'ordine. Nessuno, però, anche in questo caso, avrebbe cercato di fermarli e in poco tempo i video sono diventati virali. Le immagini, secondo quanto si legge, sarebbero state girate dalla donna e inviate al compagno che frequentava in quel periodo.

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