Brescia, uccide la moglie a coltellate nel sonno: Antonio non risponde alle domande del giudice
È rimasto in silenzio davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Brescia, il 79enne Antonio Gozzini, l'uomo che nella notte tra il 4 e il 5 ottobre ha ucciso a coltellate la moglie. Cristina Maioli, 62 anni, stava dormendo quando il marito l'ha colpita prima con un matterello per tramortirla poi l'ha colpita con un coltello alla gola uccidendola. È stato lui poi a chiamare un'amica ammettendo l'omicidio già al telefono: "L'ho ammazzata".
Eppure alle domande del giudice Antonio ha scelto di non rispondere. Con lui durante l'interrogatorio anche l'avvocato Jacopo Barzelletti che ha chiesto al gip il trasferimento del suo assistito nel reparto di psichiatria degli Spedali Civili di Brescia. Secondo quanto si apprende infatti l'uomo sarebbe affetto da anni da una profonda forma di depressione. Nonostante le insistenze del giudice, non sarebbe stato in grado di spiegare il gesto del suo motivo. Il 79enne subito dopo aver ucciso la moglie avrebbe tentato di togliersi la vita: quando i poliziotti sono arrivati nell'appartamento dei due di via Lombroso a Brescia, avvertiti dall'amica che ha ricevuto la telefonata dell'uomo, quest'ultimo li ha condotti in camera da letto e lì hanno trovato la signora. I due non avevano figli e Cristina Maioli era all'ultimo anno di insegnamento e poi si sarebbe potuta godere la pensione.